Scienze Agrarie e Ambientali: agricoltura sostenibile e tutela del territorio

Un percorso universitario che unisce scienza, tecnologia e sostenibilità per formare professionisti capaci di affrontare le nuove sfide dell’agricoltura contemporanea.

di Anna Castiglioni
20 novembre 2025
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Quando si parla di agricoltura, spesso si immagina un’attività legata alla tradizione. Ma oggi, chi lavora con la terra deve anche saper leggere dati ambientali, gestire tecnologie innovative, affrontare sfide come il cambiamento climatico e la scarsità d’acqua. È in questo contesto che nasce il corso di laurea triennale in Scienze Agrarie e Ambientali: un percorso universitario che unisce conoscenze scientifiche e competenze pratiche per formare professionisti in grado di operare nel settore agricolo con una visione sostenibile e moderna.

Cos’è il corso di laurea in Scienze Agrarie e Ambientali

Il corso di laurea triennale in Scienze Agrarie e Ambientali appartiene alla classe L-25 (Scienze e tecnologie agrarie e forestali). È un percorso universitario di primo livello, attivo in diverse università italiane, che forma figure capaci di gestire sistemi agricoli e ambientali in modo integrato e sostenibile. Lo studente impara a conoscere il suolo, l’acqua, le piante e gli animali, ma anche a utilizzare strumenti tecnologici per monitorare e ottimizzare le risorse naturali. La didattica combina lezioni teoriche con attività di laboratorio, esercitazioni in campo e tirocini, spesso in collaborazione con aziende agricole, enti pubblici o parchi naturali.

Scienze Agrarie e Ambientali, perché oggi è fondamentale

Oggi l’agricoltura si trova al centro di sfide ambientali, economiche e sociali. La crisi climatica impone nuovi modelli produttivi, capaci di ridurre l’impatto sull’ambiente e garantire la sicurezza alimentare. Allo stesso tempo, è sempre più urgente proteggere la biodiversità, conservare i suoli, gestire le risorse idriche in modo efficiente. Il corso di laurea in Scienze Agrarie e Ambientali risponde a queste esigenze formando professionisti che sanno integrare competenze agronomiche e ambientali.

Chi sceglie questo percorso universitario impara a progettare sistemi produttivi resilienti, a prevenire il degrado del territorio, a intervenire nella pianificazione del paesaggio rurale. È una figura chiave nella transizione verso un’agricoltura sostenibile. Questo corso è particolarmente adatto a chi è interessato alle tematiche ambientali, alla sostenibilità, alla scienza applicata alla natura e all’innovazione agricola. È ideale per studenti curiosi, con spirito pratico, attratti dal lavoro sul campo e motivati a contribuire in modo attivo alla tutela del territorio.

Materie di studio, requisiti di accesso e sedi universitarie

Il corso di laurea triennale in Scienze Agrarie e Ambientali ha una durata di tre anni e prevede il conseguimento di 180 crediti formativi universitari. Durante il percorso, lo studente affronta una preparazione multidisciplinare che combina conoscenze teoriche e competenze pratiche. Le materie di base includono matematica, chimica, fisica, biologia e botanica, fondamentali per comprendere i processi naturali alla base dell’agricoltura e della gestione ambientale. A queste si affiancano discipline più specifiche, come agronomia, pedologia, patologia vegetale, zootecnia, economia agraria, tecnologie di produzione vegetale e animale, oltre a insegnamenti dedicati alla tutela del suolo, alla gestione delle risorse idriche e al monitoraggio ambientale. Grande attenzione è riservata anche agli aspetti applicativi, con attività di laboratorio, uscite sul campo e tirocini formativi presso aziende agricole, enti pubblici, consorzi di bonifica o parchi naturali. In molti corsi è previsto l’uso di strumenti tecnologici avanzati, come droni, sensori, software per l’agricoltura di precisione e tecnologie per la gestione sostenibile del territorio.

Per accedere al corso è necessario aver conseguito un diploma di scuola secondaria superiore. In molte sedi l’accesso è libero, ma è comunque prevista una verifica iniziale delle competenze di base, attraverso test di ingresso non selettivi o prove di autovalutazione. In alcuni casi, se emergono lacune in materie come matematica, logica o comprensione del testo, vengono proposti corsi di recupero durante il primo anno.

Il corso è attivo in numerose università italiane, sia nel Centro-Nord sia nel Mezzogiorno. Tra le sedi più attive in questo ambito vi sono le università di Viterbo, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Bari, Palermo e molte altre, ciascuna con peculiarità e specializzazioni legate al territorio di riferimento. Questa diffusione capillare consente agli studenti di scegliere la sede più adatta alle proprie esigenze, anche in base agli ambiti di interesse specifici, come l’agroecologia, la gestione forestale, l’agricoltura biologica o le tecnologie per l’ambiente.

Differenze con altri corsi simili

Chi si avvicina al mondo delle scienze agrarie e ambientali può trovarsi di fronte a corsi di laurea dal nome simile, ma con orientamenti diversi. È importante chiarire le differenze per scegliere il percorso più adatto ai propri interessi.
Il corso in Scienze Agrarie e Ambientali unisce in modo equilibrato le competenze agronomiche con quelle legate alla tutela dell’ambiente. È particolarmente indicato per chi vuole operare nel settore agricolo con una forte attenzione alla sostenibilità e alla gestione responsabile delle risorse naturali.

Scienze e Tecnologie Agrarie, invece, si concentra maggiormente sugli aspetti produttivi dell’agricoltura, sulle tecnologie per aumentare le rese e sulla filiera agroalimentare, con un’impostazione più tecnica e ingegneristica.
Scienze Ambientali ha un taglio meno agricolo e più ampio, con un focus su ecologia, inquinamento, cambiamenti climatici, gestione dei rifiuti e conservazione degli ecosistemi. È un corso più orientato alla protezione ambientale in senso lato.
Scienze Forestali e Ambientali, infine, è rivolto a chi è interessato alla gestione dei boschi, delle risorse forestali e delle aree montane, con competenze specifiche in silvicoltura, economia del legno e prevenzione del dissesto idrogeologico.
Comprendere questi elementi distintivi aiuta a fare una scelta più consapevole in base alle proprie attitudini e obiettivi futuri.

La sostenibilità al centro del piano di studi

Uno degli elementi più caratterizzanti del corso di laurea in Scienze Agrarie e Ambientali è l’approccio trasversale alla sostenibilità. Non si tratta di un semplice concetto teorico, ma di una competenza pratica che si costruisce attraverso l’intero percorso formativo.
Le discipline affrontano i temi della sostenibilità da diversi punti di vista. Si studia come gestire le risorse idriche evitando sprechi, come migliorare la fertilità del suolo riducendo l’uso di prodotti chimici, come tutelare la biodiversità attraverso pratiche agricole compatibili con l’ambiente. Si approfondiscono anche gli aspetti legati all’agricoltura biologica, alla riduzione dell’impatto ambientale delle filiere produttive e al recupero dei rifiuti organici in ottica di economia circolare.
Nel corso degli studi, gli studenti imparano a valutare l’impronta ecologica delle produzioni agricole, a utilizzare strumenti digitali per monitorare l’uso delle risorse e a progettare sistemi produttivi resilienti, capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici. Questo tipo di formazione prepara professionisti in grado di innovare in agricoltura senza compromettere l’equilibrio naturale dei territori.

Un ruolo chiave nella transizione ecologica e nella politica del cibo

Nel contesto attuale, segnato da crisi ambientali e profonde trasformazioni del sistema agroalimentare, la figura di chi si laurea in Scienze Agrarie e Ambientali è destinata a diventare sempre più centrale. La transizione ecologica, promossa anche a livello europeo dal Green Deal e dalla strategia “Farm to Fork”, richiede professionisti capaci di coniugare produttività agricola e rispetto per l’ambiente.
Il corso prepara a comprendere e gestire i complessi equilibri tra agricoltura, paesaggio, risorse naturali e comunità locali. Chi si forma in questo ambito può contribuire a sviluppare nuove politiche del cibo, basate su filiere corte, riduzione degli sprechi, valorizzazione dei prodotti locali e tutela della sovranità alimentare. Può anche partecipare a progetti di rigenerazione dei territori rurali, recupero delle aree marginali, promozione di pratiche agricole sostenibili a livello sociale ed ecologico.
In un’epoca in cui l’agricoltura è chiamata a fare molto di più che produrre cibo, il ruolo del tecnico agrario-ambientale diventa strategico. Non si tratta solo di un lavoro, ma di una missione: contribuire concretamente alla costruzione di un futuro più giusto, verde e solidale.

Scienze Agrarie e Ambientali, gli sbocchi professionali

Uno dei dubbi più comuni tra chi sta per scegliere un corso universitario è: “Ma dopo cosa posso fare concretamente?”. Il corso di laurea in Scienze Agrarie e Ambientali offre un’ampia gamma di possibilità lavorative, grazie alla sua natura multidisciplinare e alla crescente richiesta di figure qualificate nel campo della sostenibilità, dell’agricoltura e della gestione ambientale.
Chi si laurea in questo ambito può trovare lavoro in aziende agricole moderne, dove la produzione si basa su tecniche avanzate e attenzione all’ambiente. Si può lavorare nella consulenza agronomica, aiutando le imprese a scegliere colture sostenibili, ottimizzare l’uso dell’acqua o migliorare la qualità del suolo. Un altro sbocco molto attuale è quello della gestione del verde urbano e periurbano, dei parchi naturali o delle aree protette, dove è richiesta una competenza tecnica ma anche una visione ecologica.

Molti laureati lavorano per enti pubblici, come comuni, regioni o consorzi di bonifica, dove partecipano a progetti di pianificazione territoriale, prevenzione del dissesto idrogeologico, gestione delle risorse naturali. Altri entrano in cooperative agricole, aziende agroalimentari, imprese che operano nel settore delle energie rinnovabili o della bioeconomia.
Non manca la possibilità di dedicarsi all’educazione ambientale, alla divulgazione scientifica o alla progettazione di attività per l’agricoltura sociale e multifunzionale, dove il lavoro con la terra si intreccia con la comunità, l’inclusione e la cultura del cibo.

Per chi desidera continuare a studiare, questo corso triennale consente l’accesso a numerose lauree magistrali: Scienze e Tecnologie Agrarie, Scienze Ambientali, Scienze Forestali, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, solo per citarne alcune. Alcuni studenti proseguono con master o percorsi post-laurea mirati, ad esempio in agricoltura biologica, economia circolare o gestione del rischio climatico.

Infine, c’è chi sceglie la libera professione o l’imprenditorialità, magari aprendo un’azienda agricola sostenibile, un’impresa di consulenza tecnica o una realtà innovativa legata al mondo dell’agritech. In tutti i casi, la laurea offre basi solide, ma anche la possibilità di costruirsi un percorso personale, in linea con le proprie passioni e con i bisogni concreti del mondo di oggi.

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