Con l’arrivo del nuovo anno scolastico, molte famiglie si trovano a fronteggiare spese significative: libri, quaderni, zaini, materiale didattico, ma anche abbonamenti per i trasporti o dispositivi digitali per seguire le lezioni. E se si hanno più figli, il conto può diventare davvero impegnativo. Per dare un sostegno concreto, anche per l’anno scolastico 2025‑2026 è previsto il cosiddetto “bonus scuola”, un contributo economico pensato per aiutare le famiglie a garantire il diritto allo studio ai propri figli. In questo articolo facciamo chiarezza su come funziona, chi può accedervi e cosa bisogna sapere per non lasciarsi sfuggire questa opportunità.
Cos’è il bonus scuola e chi lo gestisce
Il bonus scuola consiste in un contributo economico destinato alle famiglie con studenti iscritti alle scuole dell’obbligo o alle scuole superiori. A livello nazionale, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha stanziato per l’anno 2025‑26 un fondo di circa 136 milioni di euro, da destinare all’acquisto di libri di testo e, in alcuni casi, anche di strumenti didattici equivalenti. Tuttavia, non è lo Stato a gestire direttamente le erogazioni. I fondi vengono distribuiti alle Regioni, che a loro volta stabiliscono le regole operative: soglie ISEE, importi, tempi, modulistica e modalità di richiesta. Alcune Regioni delegano ulteriormente ai Comuni, per una gestione ancora più capillare. Questo significa che non esiste un bonus uniforme per tutta Italia, e che le caratteristiche del contributo possono variare sensibilmente da territorio a territorio.
A chi spetta il bonus scuola e quali sono i requisiti
In linea generale, possono accedere al bonus le famiglie che rispettano tre condizioni fondamentali: residenza nella Regione o nel Comune che eroga il contributo, iscrizione dello studente all’anno scolastico 2025‑2026, e attestazione ISEE entro una certa soglia. Alcuni bandi includono anche studenti delle scuole paritarie o dei percorsi professionali, mentre altri si limitano agli istituti statali. Anche l’età degli studenti o il grado scolastico può essere un fattore discriminante. Per questo è sempre necessario consultare il bando regionale o comunale di riferimento per verificare i criteri specifici.
Quali spese sono coperte col bonus scuola
Lo scopo principale del bonus è sostenere l’acquisto dei libri di testo, sia in formato cartaceo che digitale. In alcune Regioni, il contributo copre anche altre spese scolastiche, come il materiale didattico, i dispositivi elettronici (tablet, notebook), o i costi di trasporto scolastico. Tuttavia, non tutte le aree prevedono queste voci: alcune Regioni limitano il bonus esclusivamente ai libri obbligatori per lo studio. È quindi fondamentale leggere con attenzione il bando della propria Regione o Comune per capire quali acquisti sono ammessi, e se è necessario conservare scontrini o fatture per ottenere il rimborso.
Importi, modalità e scadenze
Anche su questi aspetti, la gestione è demandata alle Regioni. Alcune prevedono voucher digitali da spendere in libreria o in cartoleria, altre offrono un rimborso a posteriori delle spese sostenute, mentre in certi casi viene attivato un sistema di prestito gratuito dei libri da parte della scuola. Gli importi variano a seconda del grado scolastico, della situazione economica della famiglia e delle risorse stanziate localmente. Le scadenze sono molto diverse da territorio a territorio: in alcune Regioni i bandi si chiudono già a inizio estate, in altre si arriva a settembre o ottobre. Chi non presenta la domanda entro i termini stabiliti perde automaticamente l’accesso al contributo.
Come fare domanda per il bonus scuola
Il primo passo è verificare se il bando della propria Regione o Comune è già stato pubblicato. Di solito, la domanda si presenta online attraverso il portale regionale, ma in alcune aree può essere necessario rivolgersi direttamente alla scuola o agli uffici comunali. È essenziale disporre di:
- una certificazione ISEE aggiornata,;
- l’eventuale documentazione di iscrizione scolastica;
- ricevute o fatture, se previste per il rimborso.
Una volta inviata la domanda, è utile tenere monitorato lo stato della pratica, per sapere quando e come verrà erogato il bonus.
Il bonus scuola rappresenta un aiuto importante, ma non sempre copre l’intera spesa scolastica. In molte realtà è solo un contributo parziale, e non tutte le spese accessorie vengono riconosciute. Inoltre, la presenza di una soglia ISEE significa che le famiglie con redditi superiori potrebbero essere escluse dal beneficio. In alcuni casi, i bandi prevedono criteri di priorità, ad esempio per famiglie numerose o studenti con disabilità. È quindi bene agire in anticipo e raccogliere tutte le informazioni necessarie per non trovarsi impreparati.
A chi rivolgersi e quali uffici contattare
Per partecipare al bando del bonus scuola nella propria area è utile seguire questi passaggi:
1. Verifica il sito ufficiale della Regione o del Comune di residenza: nelle sezioni “Istruzione”, “Servizi alla Famiglia” o “Diritto allo Studio” troverai il bando scaricabile e le istruzioni specifiche.
2. Individua l’ufficio competente: spesso è l’Ufficio Istruzione, l’Ufficio Servizi Scolastici o l’Ufficio Politiche Giovanili del Comune; se la procedura è online, il portale regionale indicherà il servizio informatico di supporto.
3. Prepara la documentazione richiesta: attestazione ISEE aggiornata, certificato di iscrizione dell’alunno, dichiarazione di residenza, eventuali fatture o ricevute se previste.
4. Presenta la domanda entro la scadenza indicata nel bando: secondo la Regione, tramite portale online (SPID/CIE/CNS), oppure consegnando la domanda presso la scuola o il Comune.
5. Conserva la ricevuta dell’invio o la copia della domanda, e tieni traccia dell’esito: una volta approvata la domanda, verifica come e quando riceverai il contributo (voucher, accredito, rimborso, ecc.).
Il bonus scuola 2025‑26 è una misura concreta per sostenere le famiglie italiane nel garantire il diritto allo studio ai propri figli. Tuttavia, per poterne usufruire è fondamentale informarsi tempestivamente, leggere con attenzione il bando regionale o comunale e presentare la domanda nei tempi previsti. In caso di dubbi, è necessario informarsi presso la segreteria della scuola o gli sportelli informativi del tuo Comune.







