Una scuola fatta anche di laboratori
Nei primi due anni, il Liceo Artistico propone un biennio comune. Italiano, matematica, scienze, inglese, storia dell’arte: le materie teoriche ci sono, e non sono poche. Ma accanto a queste si comincia subito con discipline grafiche, plastiche, pittoriche. Già qui entrano in gioco i laboratori: spazi attrezzati dove si lavora con le mani, con i materiali, con gli strumenti digitali.
Dal terzo anno si sceglie un indirizzo. Le scuole possono attivarne uno o più tra:
- Arti figurative (pittura e scultura)
- Grafica
- Design
- Scenografia
- Architettura e ambiente
- Audiovisivo e multimediale
Ogni indirizzo ha i suoi laboratori specifici. Chi sceglie grafica lavora con software di impaginazione e illustrazione; chi va verso la scenografia costruisce modellini e bozzetti per teatri e allestimenti; nell’audiovisivo si imparano tecniche di ripresa, montaggio, regia. I laboratori non sono un contorno: sono il cuore della scuola, e permettono di sviluppare competenze concrete già durante gli anni del liceo.
Confronto con altri indirizzi
Il Liceo Artistico non è più o meno difficile di altri licei: è diverso. Non c’è latino, ma ci sono molte ore settimanali di laboratorio. La matematica c’è, ma in misura ridotta rispetto al liceo scientifico. Il metodo è più orientato al progetto e alla sperimentazione che alla memorizzazione teorica. Lo stile di apprendimento è più pratico, anche se questo non significa meno impegnativo.
Rispetto agli istituti tecnici e professionali, l’Artistico mantiene un’impostazione da liceo: forma una base culturale ampia, che prepara soprattutto a proseguire gli studi. Chi cerca una qualifica immediata spendibile nel mondo del lavoro può trovare alternative più adatte in altri percorsi. Ma chi sa di voler lavorare in un settore creativo ha qui l’opportunità di costruire una cassetta degli attrezzi versatile, e spesso unica.
Quanti lo scelgono e come va
Ogni anno, circa il 5% degli studenti di terza media sceglie il Liceo Artistico. Non sono tantissimi, ma è una fetta costante. Nell’anno scolastico 2023/24, ad esempio, lo ha scelto il 4,9% degli iscritti alle superiori. Per fare un confronto, lo scientifico supera il 25%. Ma il punto non è quanti lo scelgono: è perché lo scelgono. Di solito chi va all’Artistico ha già una passione ben chiara, che lo accompagna da tempo. Non è una scelta fatta per caso o “per esclusione”.
Il tasso di abbandono è leggermente più alto rispetto ad altri licei (tra il 4 e il 5%), ma resta più basso se confrontato a quelli degli istituti tecnici e professionali. Sul territorio nazionale la scelta per l’artistico è piuttosto omogenea, ma al centro sud la percentuale è di poco più alta, con una punta vicina al 6% in Toscana.

Per approfondire le caratteristiche del Liceo Artistico e confrontarlo con altri indirizzi scolastici, può essere utile consultare il libro “Quale scuola superiore? Guida alla scelta dopo la terza media”
Dopo il diploma: università, accademie, lavoro
Con il diploma dell’Artistico si può scegliere qualsiasi facoltà universitaria. La maggior parte delle iscrizioni è per quei corsi che si possono definire affini: Architettura, Design, Beni culturali, Storia dell’arte, Comunicazione. Uno sbocco accademico naturale è anche quello nelle Accademie di Belle Arti, nelle scuole di restauro, nei corsi di fumetto o negli gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) legati alla moda, al design digitale, alla comunicazione visiva.
Dopo il liceo artistico non è infrequente scegliere di provare subito con il lavoro. Le possibilità ci sono: grafica, fotografia, illustrazione, video, artigianato artistico. Certo, non è un mondo semplice: serve passione, spirito d’iniziativa e un bel po’ di pazienza. Ma le competenze acquisite nei laboratori del liceo possono davvero fare la differenza. E una cosa è certa: per farsi notare, serve un buon portfolio. Mostrare concretamente cosa sai fare vale più di mille parole.
Voci e percorsi
Ci sono tante testimonianze di chi ha scelto l’Artistico. Francesco, diplomato alla fine degli anni Ottanta, racconta di aver proseguito con architettura e poi lavorato nel cinema: “Ho realizzato cortometraggi e documentari. Alcuni miei compagni sono diventati attori, ricercatori, insegnanti”. Il consiglio che dà oggi è netto: “Non credete nei luoghi comuni. Se volete fare questa scuola, fatela”.
Anche i genitori, a volte inizialmente diffidenti, si ricredono. Una madre racconta che la figlia, dopo un passaggio dallo scientifico all’artistico, ha trovato un ambiente inclusivo e stimolante, e che ha capito su cosa voleva puntare nella vita.
Come orientarsi
Per capire se il Liceo Artistico è la strada giusta, ci sono alcuni passaggi utili:
- Partecipare agli open day: vedere i laboratori, parlare con studenti e docenti, farsi un’idea concreta
- Consultare i siti ufficiali come “Io scelgo, Io studio” del Ministero e “Scuola in chiaro” per confrontare l’offerta formativa delle scuole della propria zona
- Parlare con studenti o ex studenti del liceo
La logistica conta: meglio scegliere una scuola raggiungibile, con laboratori ben attrezzati, magari con indirizzi specifici che rispecchiano i propri interessi (non tutte le scuole attivano tutti gli indirizzi possibili).
Scegliere il Liceo Artistico non significa “fare l’artista” da subito. Significa formarsi in un modo diverso, costruire un’identità creativa, imparare a progettare. Significa entrare in una scuola dove il pensiero passa anche attraverso le mani, i materiali, l’immaginazione. E dove ogni giorno si può trasformare un’idea in qualcosa di visibile e reale.