Due grandi famiglie, tanti indirizzi
Gli Istituti Tecnici si dividono in due rami, ognuno con le sue peculiarità: Economico e Tecnologico.
Nel Settore Economico, ci sono per esempio:
- Amministrazione, Finanza e Marketing: si imparano cose come economia, diritto, gestione aziendale. Dal terzo anno si può scegliere se puntare più sull’informatica d’impresa (articolazione SIA) o sulle lingue e i mercati internazionali (RIM).
- Turismo: è un indirizzo che unisce economia, geografia, lingue straniere (tre!) e conoscenze culturali per lavorare nel mondo dei viaggi, degli eventi, dell’accoglienza.
Nel Settore Tecnologico, le strade sono ancora di più:
- Informatica e Telecomunicazioni: per aspiranti programmatori, sistemisti o più generalmente “smanettoni”.
- Elettronica ed Elettrotecnica: per futuri progettisti e manutentori di impianti e dispositivi elettrici.
- Meccanica, Meccatronica ed Energia: per progettare e costruire macchinari, dagli impianti industriali alle energie rinnovabili.
- Grafica e Comunicazione: per chi è attirato dalla comunicazione visiva, dai media e dal digitale.
Sistema Moda, Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, Chimica, Materiali e Biotecnologie, Costruzioni, Ambiente e Territorio… ogni indirizzo ha un suo mondo.
Le competenze che si imparano
A scuola si studiano le materie comuni (italiano, matematica, lingue straniere) e poi ci sono quelle specifiche dell’indirizzo, con tante ore di laboratorio. Per esempio:
- In Informatica si impara a programmare e a progettare reti.
- In Meccanica si lavora con disegni tecnici, macchinari, materiali.
- In Turismo si costruiscono pacchetti turistici e si imparano le regole del marketing.
In tutti gli indirizzi si lavora anche su competenze trasversali: saper lavorare in gruppo, risolvere problemi, usare gli strumenti digitali, comunicare bene, anche in più lingue. Si sviluppa anche una buona capacità di “imparare facendo”, che torna utile in ogni contesto.
Dopo il diploma: lavoro o università
Un punto forte degli Istituti Tecnici è che non chiudono nessuna porta: la carriera scolastica può proseguire all’università,oppure scegliendo un ITS (Istituto Tecnico Superiore, corsi biennali molto pratici), oppure ancora provando a entrare subito nel mondo del lavoro.
Secondo i dati più recenti di AlmaDiploma, a tre anni dal diploma, più del 60% dei diplomati tecnici lavora. In certi indirizzi, come Meccatronica o Informatica, le aziende iniziano a cercarti già prima dell’esame di maturità. “Dopo il diploma hai un lavoro. Finiti gli esami di quinta sarai già stanco di rispondere alle e-mail di aziende”, racconta Federico, ex studente di un istituto tecnico in Lombardia.
Nel mondo del lavoro, i periti tecnici sono molto richiesti. Unioncamere stima che ogni anno mancano decine di migliaia di diplomati tecnici per soddisfare le richieste delle imprese.
Le ITS Academy: una strada concreta, dopo il tecnico
Se dopo il diploma tecnico non te la senti di affrontare subito l’università, o se vuoi entrare nel mondo del lavoro con una marcia in più, c’è un’opzione da considerare con attenzione: le ITS Academy. Sono scuole post-diploma che durano due anni e ti preparano a lavorare in settori molto specifici e richiesti, come l’automazione industriale, l’energia, la moda, l’agroalimentare, il turismo digitale, l’informatica, la logistica. Tutti campi dove le aziende cercano persone pronte, pratiche, capaci.
Gli ITS non sono teorici. Si lavora tanto in laboratorio, si fanno stage veri in azienda, e i docenti arrivano spesso dal mondo del lavoro. In pratica, studi quello che ti servirà davvero. Non per finta.
Non tutti lo sanno, ma oltre l’80% dei diplomati ITS trova lavoro entro un anno, e nella maggior parte dei casi si tratta di un impiego stabile e coerente con quello che si è studiato. Un risultato che nemmeno molte lauree riescono a garantire.
Se vieni da un istituto tecnico, sei già a metà strada: hai le basi giuste, il linguaggio giusto, spesso anche un po’ di esperienza. Gli ITS possono essere il pezzo che completa il tuo percorso, senza perdere tempo, e con un obiettivo chiaro: fare bene un mestiere, e trovare il tuo posto nel mondo.

La prima guida di orientamento dedicata al mondo degli ITS
Le voci di chi ci è passato
Chi ha scelto un tecnico spesso racconta di aver trovato una scuola “più viva”: tante attività pratiche, laboratori, progetti con le aziende. E anche un bel mix tra teoria e pratica. Certo, non è una passeggiata: il carico di materie tecniche può essere intenso, ma se ti appassiona, ti porta lontano.
C’è anche chi decide di cambiare strada. Succede, ed è giusto così. Ma molti ex studenti dicono che anche quando scelgono l’università, le cose imparate al tecnico tornano utili: “A Ingegneria mi sono trovato bene perché sapevo già usare AutoCAD, avevo già fatto progetti tecnici e lavorato in team”, dice Giulia, ex studentessa CAT ora laureata in Architettura.
Come orientarsi nella scelta
Scegliere non è facile, ma oggi ci sono tanti strumenti che aiutano:
- Scuola in Chiaro è il portale del Ministero per vedere tutte le scuole vicino a te e confrontare i loro dati.
- Eduscopio ti fa vedere come si comportano i diplomati delle scuole nella tua zona: trovano lavoro? Come vanno all’università?
- Testi specifici, come quelli editi da Alpha Test
E poi ci sono gli open day: vai a visitare le scuole, fai domande, guarda i laboratori, ascolta gli studenti. Non c’è niente di meglio per farsi un’idea.
Un consiglio finale
Non esiste la scuola perfetta per tutti. Esiste quella giusta per te, per quello che ti piace, per come impari meglio. Gli Istituti Tecnici sono una scelta da considerare con attenzione: offrono conoscenze solide, strumenti pratici e tante strade da percorrere.
Scegliere bene vuol dire partire con il piede giusto. E in fondo, orientarsi non è solo scegliere una scuola, ma iniziare a costruire il proprio futuro, un passo alla volta.