Scegliere la scuola superiore è un passaggio importante, spesso accompagnato da dubbi, aspettative e desiderio di trovare un percorso che possa offrire solide basi per il futuro. L’Istituto Tecnico per il Turismo rappresenta una delle opzioni più complete e versatili per chi è interessato al mondo dei viaggi, delle lingue e dell’accoglienza.
Questo indirizzo unisce una preparazione culturale ampia a competenze tecniche spendibili in ambito professionale, con un’attenzione particolare alla dimensione internazionale e alla valorizzazione del patrimonio artistico e territoriale. Vediamo nel dettaglio cosa offre questo percorso.
Istituto Tecnico per il Turismo, il programma di studi
Il piano di studi dell’Istituto Tecnico per il Turismo è pensato per offrire una preparazione completa, che unisca competenze culturali, linguistiche, economiche e professionali. La struttura del percorso si articola in un biennio comune, dedicato a consolidare le basi, e in un triennio di specializzazione, durante il quale le materie diventano sempre più orientate al settore turistico.
Uno degli elementi centrali del programma è lo studio delle lingue straniere. Gli studenti affrontano almeno tre lingue comunitarie, con particolare attenzione all’inglese, che resta la lingua di riferimento per la comunicazione internazionale. Le altre due lingue variano a seconda dell’offerta dell’istituto e possono includere francese, spagnolo o tedesco. L’insegnamento non si limita alla grammatica o alla traduzione, ma mira a sviluppare la capacità di esprimersi in modo efficace, sia oralmente che per iscritto, in contesti lavorativi reali, come l’accoglienza di turisti, la gestione di una prenotazione o la presentazione di un itinerario.
Accanto alle lingue, un altro pilastro fondamentale del percorso è la geografia turistica. Si tratta di una materia che va ben oltre lo studio delle capitali o dei paesaggi naturali. Gli studenti imparano a leggere le caratteristiche fisiche, culturali ed economiche dei territori, analizzando come questi elementi influenzano l’attrattività turistica di un luogo. Si approfondiscono i flussi turistici, i comportamenti dei viaggiatori, la stagionalità, ma anche le nuove tendenze del turismo sostenibile, enogastronomico o esperienziale.
La formazione prevede anche una solida preparazione in ambito economico e aziendale. Gli studenti acquisiscono le basi dell’economia generale, della gestione d’impresa e del marketing, con un focus sulle aziende che operano nel settore dei servizi turistici. Imparano, ad esempio, come si costruisce un piano di promozione per una destinazione, come si analizzano i costi di un pacchetto viaggio, oppure quali sono le strategie per fidelizzare i clienti di una struttura ricettiva.
Non manca lo studio del diritto, in particolare delle normative che regolano il turismo. Gli studenti apprendono i principi fondamentali del diritto civile e commerciale, con un approfondimento specifico sulla legislazione turistica. Questo consente loro di comprendere, ad esempio, quali sono i diritti dei viaggiatori, come funzionano i contratti di viaggio, oppure quali autorizzazioni sono necessarie per avviare un’attività turistica.
Un’altra componente importante del programma è lo studio dell’arte, della storia e dei beni culturali, con l’obiettivo di formare futuri professionisti in grado di raccontare e valorizzare il patrimonio italiano e internazionale. Gli studenti imparano a riconoscere i principali stili artistici, a collocare opere e monumenti nel loro contesto storico, e a proporre itinerari che mettano in relazione cultura e turismo.
Completano il quadro le materie comuni a tutti gli istituti tecnici, come italiano, matematica, storia, scienze, educazione civica, informatica ed educazione fisica. Queste discipline continuano a essere parte integrante della formazione, offrendo strumenti fondamentali per affrontare qualsiasi percorso universitario o lavorativo.
Nel complesso, il programma dell’Istituto Tecnico per il Turismo è concepito per costruire una figura professionale flessibile, aggiornata e capace di interagire con realtà culturali, linguistiche ed economiche molto diverse. È un percorso impegnativo ma stimolante, che prepara gli studenti a diventare protagonisti attivi in un settore in continua evoluzione.
Confronto con altri indirizzi scolastici
Molti studenti e famiglie si trovano a scegliere tra percorsi affini, come il liceo linguistico o l’istituto alberghiero. Ecco una breve analisi delle differenze tra questi tre percorsi, per chiarire meglio cosa offre l’Istituto Tecnico per il Turismo.
- Liceo linguistico: ha un’impostazione teorica e culturale, con un focus molto forte sulle lingue straniere e sulla letteratura. Prepara bene per l’università, soprattutto per corsi in lingue, comunicazione e relazioni internazionali, ma non fornisce una formazione tecnica o pratica legata al turismo. Manca l’esperienza diretta del mondo del lavoro.
- Istituto alberghiero: si concentra principalmente sulla ristorazione, l’enogastronomia e l’accoglienza alberghiera. È indicato per chi vuole lavorare come cuoco, pasticcere, maître, barista o nel servizio di sala. Ha una parte di accoglienza turistica, ma più limitata rispetto all’Istituto Tecnico per il Turismo, che offre una visione più ampia e strategica del settore.
- Istituto Tecnico per il Turismo: rappresenta una via di mezzo tra cultura generale e formazione tecnica. Offre solide basi linguistiche, competenze economiche e gestionali, conoscenze sul territorio e una buona preparazione all’inserimento lavorativo, grazie agli stage e all’approccio orientato al mondo reale.
Cosa fare dopo il diploma turistico: università, ITS e master
Il diploma conseguito presso l’Istituto Tecnico per il Turismo è un titolo che consente l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. Tuttavia, la formazione ricevuta durante i cinque anni di scuola superiore orienta naturalmente verso alcuni percorsi accademici più affini, capaci di valorizzare le competenze già acquisite e di approfondirle in modo mirato.
Uno dei percorsi universitari più scelti dai diplomati in turismo è Scienze del turismo, presente in diverse università italiane, spesso all’interno delle facoltà di lettere o economia. Questo corso di laurea offre una preparazione ampia, che unisce conoscenze storiche, artistiche, economiche e manageriali. Si studiano il funzionamento dei sistemi turistici, le strategie di promozione territoriale, la progettazione di itinerari culturali e lo sviluppo sostenibile del turismo. Alcuni corsi sono fortemente orientati all’internazionalizzazione, con moduli in lingua inglese e opportunità di scambio all’estero.
Molto apprezzati anche i corsi in Lingue e culture straniere, che permettono di approfondire ulteriormente le lingue studiate durante il percorso scolastico, spesso con possibilità di specializzarsi in ambiti legati alla traduzione, all’interpretariato o alla comunicazione interculturale. Alcuni atenei offrono anche curricula specifici per il turismo culturale o per la mediazione linguistica applicata ai contesti professionali.
Un altro indirizzo coerente è Economia del turismo, presente in diverse università italiane come curriculum specifico all’interno di corsi di economia o management. Questo tipo di formazione si concentra sulla gestione delle imprese turistiche, sull’analisi dei mercati e sul marketing territoriale. È particolarmente indicato per chi ambisce a ruoli gestionali o imprenditoriali all’interno del settore.
Per chi ha una passione per l’arte, i beni culturali e il patrimonio, sono adatti i corsi in Storia dell’arte, Beni culturali o Scienze della comunicazione per i beni e le attività culturali. Questi percorsi mettono al centro il rapporto tra cultura e promozione turistica, con l’obiettivo di formare professionisti capaci di valorizzare il territorio attraverso la cultura.
Infine, è possibile accedere a corsi in mediazione linguistica, relazioni internazionali, scienze della comunicazione o geografia, a seconda delle inclinazioni personali. Le possibilità sono numerose e permettono di costruire un profilo professionale solido e ben inserito nel mercato globale.
Percorsi post-diploma alternativi all’università: gli ITS
Accanto all’università, negli ultimi anni si stanno affermando con grande successo gli ITS – Istituti Tecnici Superiori, percorsi biennali post-diploma nati per rispondere direttamente alle esigenze del mercato del lavoro. Gli ITS uniscono teoria e pratica, con una forte componente laboratoriale e un numero elevato di ore dedicate agli stage in azienda.
Nel settore turistico esistono numerosi ITS dedicati alla gestione dell’impresa turistica, all’innovazione digitale nel turismo, alla valorizzazione del patrimonio culturale o all’ospitalità internazionale. Questi percorsi sono progettati in collaborazione con imprese del territorio e spesso portano a un rapido inserimento lavorativo, grazie anche alla possibilità di apprendere competenze tecniche e digitali molto richieste.
Rispetto all’università, gli ITS hanno un approccio più operativo e concreto. Sono ideali per chi desidera acquisire competenze specialistiche in tempi brevi, senza rinunciare a una formazione di qualità. Al termine del percorso viene rilasciato un diploma di Tecnico Superiore, riconosciuto a livello nazionale e europeo.
Master e specializzazioni per chi vuole continuare a formarsi
Dopo la laurea, chi desidera specializzarsi ulteriormente può accedere a master universitari o corsi di perfezionamento dedicati a diversi ambiti del turismo. In Italia esistono master in management del turismo, eventi e congressi, ospitalità di lusso, turismo sostenibile o promozione territoriale e digitale. Alcuni di questi percorsi sono offerti da università, altri da scuole private di alta formazione.
I master possono essere svolti in presenza, online o in modalità blended, e sono spesso pensati per chi già lavora nel settore ma desidera aggiornare o ampliare le proprie competenze. Anche a livello internazionale, esistono programmi molto validi in lingua inglese, che permettono di confrontarsi con realtà diverse e di ampliare il proprio orizzonte professionale.
Il settore turistico è in continua evoluzione, spinto dai cambiamenti sociali, tecnologici e ambientali. Per questo motivo, la formazione non si esaurisce con il diploma o la laurea. Chi sceglie questa strada sa che dovrà aggiornarsi costantemente, imparare a usare nuovi strumenti digitali, conoscere nuove lingue o acquisire competenze legate alla sostenibilità, all’accessibilità o alla comunicazione online.
Investire nella formazione universitaria o professionalizzante, quindi, non è solo un’opzione in più, ma spesso una vera e propria necessità per chi vuole distinguersi e costruire una carriera solida e duratura nel mondo del turismo.
Stage e contatto diretto con il mondo del lavoro
Durante il triennio, l’Istituto Tecnico per il Turismo prevede l’attivazione di stage e percorsi di formazione in azienda, oggi noti come PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento. Queste esperienze, che in genere si svolgono tra il terzo e il quinto anno, rappresentano un elemento fondamentale del percorso di studi e offrono agli studenti l’opportunità di confrontarsi concretamente con l’ambiente lavorativo.
Gli stage si svolgono in strutture legate al settore turistico, come hotel, agenzie di viaggio, tour operator, enti di promozione turistica, musei, fiere, aeroporti o centri di accoglienza turistica. La varietà delle destinazioni consente agli studenti di esplorare diversi ambiti professionali, mettendo alla prova le competenze acquisite in aula, in particolare quelle linguistiche, organizzative e relazionali.
Durante il periodo di stage, lo studente affianca il personale dell’azienda ospitante e partecipa attivamente alle attività quotidiane: può occuparsi dell’accoglienza clienti, della gestione delle prenotazioni, del supporto alla promozione di eventi o dell’organizzazione di itinerari. Oltre a fornire competenze pratiche, questa esperienza aiuta a sviluppare autonomia, senso di responsabilità e capacità di lavorare in gruppo. Il valore aggiunto degli stage sta anche nella possibilità di costruire relazioni con il mondo professionale: in alcuni casi, gli studenti particolarmente motivati e preparati vengono richiamati dalle aziende dopo il diploma, oppure ricevono proposte per collaborazioni estive o occasioni di tirocinio post-diploma.
Le scuole, dal canto loro, selezionano con attenzione le aziende partner e seguono gli studenti lungo tutto il percorso attraverso tutor scolastici e aziendali, con l’obiettivo di garantire un’esperienza formativa coerente e tutelata. Questo contatto diretto con la realtà lavorativa rappresenta uno degli aspetti più apprezzati dagli studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo, perché consente di capire davvero cosa significhi lavorare nel settore e, allo stesso tempo, di iniziare a costruire un proprio percorso professionale già durante gli anni scolastici.
Lavorare nel turismo: tanti settori, tante strade diverse
Il turismo è un settore vasto, dinamico e in continua evoluzione, che comprende al suo interno numerosi ambiti lavorativi, ciascuno con caratteristiche molto diverse tra loro. Dopo il diploma all’Istituto Tecnico per il Turismo, le opportunità di inserimento sono molteplici: si può lavorare direttamente a contatto con il pubblico oppure dietro le quinte dell’organizzazione di viaggi ed esperienze. Comprendere queste differenze è fondamentale per orientarsi consapevolmente verso il tipo di lavoro più adatto alle proprie inclinazioni.
Uno dei settori più immediati è quello delle agenzie di viaggio, dove il lavoro si svolge principalmente al front office, cioè a diretto contatto con i clienti. In questo contesto, le competenze linguistiche, relazionali e organizzative sono essenziali. Chi lavora in agenzia accoglie le persone, ascolta le loro esigenze, propone soluzioni di viaggio, gestisce prenotazioni e consulenze. È un ruolo che richiede empatia, capacità di comunicazione e una buona conoscenza delle destinazioni, oltre a una discreta dimestichezza con i sistemi informatici per la gestione delle pratiche.
Diverso è il lavoro all’interno di un tour operator, che opera a monte dell’esperienza turistica. Qui il contatto con il cliente finale è limitato: l’attenzione si concentra sulla progettazione, organizzazione e distribuzione dei pacchetti turistici, spesso su larga scala. I professionisti di questo settore selezionano fornitori (hotel, compagnie di trasporto, guide), negoziano tariffe, costruiscono itinerari e si occupano della logistica. È un lavoro più tecnico e gestionale, che richiede precisione, capacità di pianificazione e spesso una visione strategica del mercato turistico.
Altre possibilità si trovano nel mondo dell’ospitalità alberghiera, che offre ruoli diversi a seconda della struttura e del reparto. Chi lavora alla reception, ad esempio, è il primo punto di riferimento per i clienti: accoglie, fornisce informazioni, gestisce check-in e check-out, risponde a richieste e imprevisti. È un ruolo che richiede molta pazienza, conoscenza delle lingue, resistenza allo stress e grande orientamento al cliente. In strutture più grandi, è possibile anche specializzarsi nella gestione degli eventi, nel marketing o nell’amministrazione.
Una strada sempre più seguita è quella del lavoro presso enti pubblici e uffici del turismo, sia locali che regionali. In questo ambito, l’attività è più legata alla promozione del territorio, all’organizzazione di eventi culturali, alla gestione dell’informazione turistica e alla valorizzazione delle risorse locali. È un lavoro spesso svolto in collaborazione con le amministrazioni comunali o le associazioni culturali, che unisce competenze tecniche e sensibilità per la comunicazione istituzionale.
In forte crescita è anche il settore dell’organizzazione eventi, fiere e congressi. Chi lavora in questo campo si occupa della pianificazione logistica di eventi aziendali, culturali o promozionali, gestendo prenotazioni, allestimenti, ospitalità, tempistiche e collaborazioni con fornitori. È un lavoro dinamico, creativo e molto operativo, spesso caratterizzato da ritmi intensi ma stimolanti.
Infine, per chi ha spirito imprenditoriale, c’è la possibilità di avviare attività proprie, come B&B, agenzie incoming (specializzate nell’accoglienza di turisti stranieri in Italia), tour guidati esperienziali, servizi di travel planning o turismo digitale. Questo richiede competenze trasversali, capacità di gestione e una forte motivazione, ma può offrire grande autonomia e soddisfazione personale.
Un’opportunità concreta per chi ama comunicare, organizzare e scoprire
L’Istituto Tecnico per il Turismo è una scelta scolastica che si rivolge a studenti curiosi, con una naturale predisposizione per le lingue, l’organizzazione e le relazioni con le persone. È un percorso che valorizza il dinamismo, l’apertura mentale e la capacità di adattarsi a contesti diversi, offrendo una formazione che tiene insieme cultura generale e competenze tecniche.
Per scegliere con consapevolezza, è utile informarsi direttamente presso le scuole del territorio, partecipare agli open day, confrontarsi con gli insegnanti e capire quali progetti, stage e collaborazioni sono attivi. Ogni istituto può infatti offrire un taglio leggermente diverso al percorso, puntando più sull’internazionalizzazione, sul marketing territoriale o sull’utilizzo delle nuove tecnologie.
In un mondo in cui viaggiare, comunicare e valorizzare il territorio sono diventate competenze chiave, l’Istituto Tecnico per il Turismo rappresenta una strada concreta e stimolante verso il futuro.







