Quali sono le migliori università italiane? Ce lo dice la classifica Censis 2025-2026

Da Nord a Sud d’Italia scopriamo quali sono le università più quotate in base ai parametri del Censis

di Lucia Resta
12 settembre 2025
1 MIN READ

Scegliere l’università non è solo spuntare una casella su un modulo o iscriversi a un corso. È molto di più. È immaginare il proprio futuro, capire dove si vuole andare, con chi si vuole crescere, cosa si vuole costruire. È un momento carico di sogni, dubbi, aspettative — e spesso anche di una sana dose di confusione.

In mezzo a tutto questo, ogni anno arriva una bussola preziosa: la classifica Censis delle università italiane. È uno strumento concreto, pensato per aiutare studenti e famiglie a orientarsi tra centinaia di atenei e percorsi possibili. Ma non è una semplice classifica “dal primo all’ultimo”: è una fotografia dettagliata e profonda del sistema universitario italiano, scattata con cura e metodo.

L’edizione 2025-2026, la venticinquesima, mette sotto la lente decine di indicatori — ben 962 variabili, per essere precisi — e costruisce 70 classifiche che tengono conto di tutto ciò che davvero conta per uno studente: la qualità dei servizi, l’accesso alle borse di studio, le strutture, l’apertura all’internazionalizzazione, la comunicazione digitale dell’ateneo e, per gli atenei statali, anche un dato chiave: l’occupabilità dei laureati.

Ogni università viene valutata anche in base alla sua dimensione: ci sono i colossi (i “mega atenei” con più di 40mila iscritti), le realtà più raccolte, e quelle nel mezzo. Ognuna con i suoi punti di forza e le sue sfide. Insomma, che tu stia cercando un’università a misura d’uomo, una realtà internazionale, un campus ben strutturato o un corso che ti garantisca buone prospettive lavorative, qui potresti trovare quello che fa per te. 

Questa guida vuole accompagnarti passo passo, senza giudicare né semplificare, ma aiutandoti a fare una scelta consapevole. Perché sì, scegliere l’università è una grande decisione — ma non devi affrontarla da solo.

Come funziona la classifica Censis?

Prima di tuffarci nelle classifiche vere e proprie, vale la pena fermarsi un momento a capire come funziona il lavoro del Censis. Perché questa non è una classifica “da bar” né un semplice elenco di chi è più bravo. È il frutto di un’analisi approfondita e strutturata che guarda alle università italiane con gli occhi di chi ci studia dentro. E con un occhio al futuro.

Dietro i numeri, un’analisi pensata per chi deve scegliere

Il punto di forza della classifica Censis sta proprio nella sua metodologia solida. Non si limita a misurare la “reputazione” di un ateneo, ma si basa su dati concreti, raccolti e analizzati in modo sistematico. L’edizione 2025-2026 prende in esame:

  • 70 classifiche dettagliate
  • 962 indicatori
  • una suddivisione in base a sei grandi aree di valutazione

Vediamole più da vicino.

I criteri di valutazione: cosa viene misurato

Ogni università viene valutata sulla base di sei ambiti fondamentali:

  1. Servizi: tutto ciò che l’ateneo offre per rendere la vita universitaria più semplice: mense, alloggi, supporti logistici, trasporti ecc.
  2. Borse di studio: accessibilità economica e capacità dell’ateneo di garantire sostegno agli studenti meritevoli o in difficoltà.
  3. Strutture: biblioteche, laboratori, aule, spazi studio, campus: insomma, tutto ciò che contribuisce a un ambiente di apprendimento efficace e moderno.
  4. Comunicazione e i servizi digitali: quanto è facile orientarsi all’interno del sito dell’ateneo? È semplice reperire informazioni? Esistono servizi digitali efficienti per studenti e docenti?
  5. Internazionalizzazione: scambi Erasmus, doppie lauree, corsi in lingua, studenti stranieri: quanto è aperto l’ateneo al mondo?
  6. Occupabilità (solo per gli atenei statali): che fine fanno i laureati dopo il titolo? Trovano lavoro? Quanto tempo ci mettono? In che settore?

Come vengono “letti” i dati

Per ogni criterio, viene assegnato un punteggio in centodecimi. Questo significa che il massimo raggiungibile per ogni voce è 110, come un voto di laurea. Le performance vengono poi aggregate per ottenere una media generale, che determina la posizione finale nella classifica.

Ma non finisce qui.

Le categorie: non tutte le università sono uguali

Per rendere la classifica più equa, il Censis suddivide gli atenei in gruppi, in base al numero di studenti iscritti:

  • Mega atenei – oltre 40.000 iscritti
  • Grandi atenei – tra 20.000 e 40.000 iscritti
  • Medi atenei – tra 10.000 e 20.000 iscritti
  • Piccoli atenei – meno di 10.000 iscritti

Ognuna di queste categorie ha una propria classifica, così da confrontare realtà simili tra loro e non far pesare eccessivamente la “grandezza” di un ateneo rispetto alla qualità dell’esperienza offerta.

Infine, viene fatta una distinzione importante tra atenei statali e non statali, perché le logiche organizzative, i finanziamenti e le strutture possono variare anche molto da un contesto all’altro.

In sintesi? La classifica Censis è pensata per aiutarti a guardare oltre il nome dell’università, e capire davvero cosa offre, come lavora, quali prospettive apre. Un alleato concreto per chi è pronto a costruire il proprio futuro.

Le migliori università statali: chi guida la classifica 2025-2026

Una cosa va detta subito: in Italia le università statali sono il cuore pulsante del sistema accademico. Rappresentano la maggior parte dell’offerta formativa, ospitano milioni di studenti e coprono tutto il territorio nazionale, da Bolzano a Palermo. Ed è proprio qui che si gioca gran parte della “partita” per capire quali atenei funzionano meglio.

La classifica Censis 2025-2026, come abbiamo visto, suddivide gli atenei in base alla loro dimensione. Ecco allora una panoramica completa dei migliori atenei statali, raggruppati in quattro categorie: mega, grandi, medi e piccoli.

Mega atenei statali

Oltre 40.000 iscritti

In questa categoria troviamo i grandi nomi dell’accademia italiana: università storiche, generaliste, con una vastissima offerta formativa e una forte impronta nazionale e internazionale.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Università di Padova 90,3
2 Università di Bologna 87,7
3 Università di Pisa 84,7
4 La Sapienza – Roma 84,2
4 Università di Milano 84,2
6 Università di Firenze 83,5
7 Università di Torino 83,0
8 Università di Palermo 82,3
9 Università di Bari 75,7
10 Università Federico II – Napoli 75,5

Cosa notare:

  • Padova si conferma una vera eccellenza tra i mega atenei, con punteggi molto alti in occupabilità e strutture.
  • Bologna, da sempre tra le prime, mantiene il suo prestigio.
  • Ottima performance anche per Pisa, che guadagna tre posizioni rispetto all’anno scorso, grazie soprattutto alla qualità della didattica e al supporto agli studenti.

Grandi atenei statali

Tra 20.000 e 40.000 iscritti

Qui troviamo università solide e ben organizzate, spesso radicate in città di media dimensione, dove lo studente può trovare un buon equilibrio tra qualità della formazione e vivibilità.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Università della Calabria 94,3
2 Università di Pavia 90,2
3 Università di Perugia 89,3
4 Università di Parma 88,8
5 Università di Cagliari 87,5
6 Università di Salerno 86,2
7 Università Milano-Bicocca 85,3
8 Università di Genova 84,8
8 Università Roma Tor Vergata 84,8
10 Università di Modena e Reggio Emilia 84,3

Focus:

  • L’Università della Calabria è una sorpresa (ma non troppo): punteggi altissimi su borse di studio e comunicazione e servizi digitali, che la portano al primo posto con ampio distacco.
  • Pavia e Perugia si confermano tra le migliori realtà accademiche per chi cerca un’esperienza formativa completa e un ambiente “a misura d’uomo”.

Medi atenei statali

Tra 10.000 e 20.000 iscritti

Questa categoria racchiude alcune delle realtà più dinamiche del panorama universitario italiano. Università spesso legate al territorio, ma con forti spinte verso l’innovazione e l’apertura internazionale.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Università di Trento 93,7
2 Università di Udine 92,2
2 Univ. Politecnica delle Marche 92,2
4 Università di Siena 89,7
5 Università di Sassari 88,8
6 Università di Trieste 88,7
7 Ca’ Foscari – Venezia 88,0
8 Università del Piemonte Orientale 87,8
9 Università di Brescia 87,3
10 Università di Bergamo 86,2

Zoom:

  • L’Università di Trento brilla da anni per qualità della didattica e forte internazionalizzazione.
  • La Politecnica delle Marche sorprende per crescita costante e ottimi punteggi su strutture e occupabilità.
  • Ottimo piazzamento anche per Udine e Siena, entrambe solide in ambito accademico e nella gestione dei servizi agli studenti.

Piccoli atenei statali

Meno di 10.000 iscritti

Università più raccolte, con un rapporto molto diretto tra studenti e docenti, spesso radicate in territori periferici ma di grande vivacità culturale.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Università di Camerino 96,0
2 Università di Cassino 89,0
3 Università della Tuscia 88,3
4 Università di Macerata 86,7
5 Università del Sannio 84,8
6 Università di Reggio Calabria 84,3
7 Università della Basilicata 82,5
8 Università di Teramo 81,3
9 Università del Molise 79,0

Osservazioni:

  • Camerino è ormai una certezza: prima anche lo scorso anno, si distingue per strutture, servizi e internazionalizzazione.
  • Cassino e Tuscia confermano l’ottimo lavoro fatto sul territorio e nella gestione degli aiuti agli studenti.

I Politecnici

Chiudiamo questa sezione con una categoria un po’ a parte, quella dei Politecnici, che si concentrano su discipline tecnico-scientifiche come ingegneria, architettura e design.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Politecnico di Milano 98,8
2 Politecnico di Torino 92,5
3 IUAV – Venezia 86,7
4 Politecnico di Bari 85,2

Nota: il Politecnico di Milano continua a dominare questa classifica, con livelli altissimi in tutti i criteri, dalla qualità delle strutture all’internazionalizzazione, fino all’occupabilità. È una delle università italiane più apprezzate anche a livello internazionale.

Questa panoramica sui principali atenei statali ci mostra una realtà variegata e in movimento: tra conferme, sorprese e nuove ambizioni, le università italiane stanno cercando di offrire sempre più valore agli studenti. E nel prossimo punto andremo a scoprire come e quanto, analizzando i punteggi per ciascun criterio.

Le migliori università non statali: qualità e specializzazione

Nel panorama universitario italiano, accanto alle grandi realtà pubbliche, ci sono anche numerose università non statali, spesso più piccole e specializzate, ma capaci di offrire esperienze formative di altissimo livello. Alcune sono nomi noti a livello internazionale (come Bocconi e Luiss), altre sono realtà più recenti ma in forte crescita.

Anche in questo caso, la classifica Censis 2025‑2026 suddivide gli atenei per dimensione, così da permettere confronti equi e trasparenti. Ecco quindi i risultati per le tre categorie: grandi, medi e piccoli.

Grandi atenei non statali

Più di 10.000 iscritti

Qui troviamo le “big” tra le private italiane: università strutturate, con ampia offerta formativa e forte reputazione, soprattutto in ambito economico, giuridico e politico.

Posizione Ateneo Punteggio
1 LUISS – Roma 94,2
2 Università Bocconi 91,4
3 Università Cattolica 78,0

Da sapere:

  • La LUISS conquista il primo posto grazie a punteggi molto alti in borse di studio, comunicazione e internazionalizzazione.
  • La Bocconi, storicamente eccellente, primeggia in internazionalizzazione e qualità della didattica.
  • La Cattolica resta una solida opzione per chi cerca un ateneo privato radicato e multidisciplinare.

Medi atenei non statali

Tra 5.000 e 10.000 iscritti

Queste università offrono una formazione più mirata e un ambiente generalmente più raccolto. Perfette per chi cerca un’esperienza universitaria “personalizzata” ma con standard elevati.

Posizione Ateneo Punteggio
1 LUMSA – Roma 83,0
2 IULM – Milano 79,6
3 Suor Orsola Benincasa – Napoli 75,2

Note:

  • La LUMSA spicca per comunicazione e strutture.
  • La IULM, molto orientata ai media e alla comunicazione, si distingue per strutture moderne e qualità dei corsi.
  • L’Università Suor Orsola Benincasa offre un ambiente umanistico e formativo attento alla persona.

Piccoli atenei non statali

Meno di 5.000 iscritti

In questa fascia troviamo alcune tra le università più “coccolanti” d’Italia: campus moderni, pochi studenti, molta attenzione al percorso individuale e, in certi casi, una fortissima apertura internazionale.

Posizione Ateneo Punteggio
1 Libera Univ. di Bolzano 95,2
2 Università Europea di Roma 87,0
3 Campus Bio-Medico – Roma 86,8
4 Roma UNINT 86,6
5 LIUC – Cattaneo 84,6
6 Link Campus – Roma 80,8
7 Kore – Enna 79,8
8 LUM – G. De Gennaro 78,4
9 San Raffaele – Milano 73,0
10 Università della Valle d’Aosta 72,8

Focus:

  • La Libera Università di Bolzano è un vero gioiello nel panorama accademico: strutture eccellenti, altissimo grado di internazionalizzazione, servizi curati in ogni dettaglio.
  • Ottimi piazzamenti anche per il Campus Bio-Medico e per le università romane orientate alla formazione internazionale.
  • Attenzione anche alla LIUC – Cattaneo, molto legata al mondo delle imprese, e alla LUM, che continua a crescere soprattutto nel Sud.

Cosa emerge da queste classifiche?

Gli atenei non statali, pur numericamente inferiori, offrono spesso formazione altamente specializzata, forte contatto con il mondo del lavoro e percorsi più flessibili e personalizzati. Alcuni sono eccellenti in settori specifici (economia, comunicazione, sanità, internazionalizzazione), altri puntano sul rapporto diretto con studenti e imprese. Se stai cercando una realtà più piccola, con corsi mirati e attenzione individuale, qui potresti trovare il tuo posto ideale.

Le migliori università per ogni criterio: non conta solo “chi è primo”, ma anche in cosa

Ogni studente ha le proprie priorità. C’è chi cerca un’università ben attrezzata, chi punta tutto sulla possibilità di studiare all’estero, chi ha bisogno di un sostegno economico, chi guarda subito al mondo del lavoro. Ecco perché la classifica Censis è così interessante: non si limita a dire quale ateneo è “il migliore in assoluto”, ma mostra in cosa ciascuno eccelle.

Questa sezione è pensata proprio per chi vuole andare oltre la classifica generale e capire: “Quali sono le università che funzionano meglio per ciò che mi interessa davvero?
Vediamo, criterio per criterio, chi si distingue tra gli atenei statali e non statali.

Migliori università per servizi agli studenti

(Mense, trasporti, alloggi, supporto logistico)

  • Università della Calabria – 110
  • Università di Bolzano (non statale) – 110
  • Università di Camerino – 92
  • Università di Pisa – 88
  • Università di Trento – 77

Se stai cercando un ateneo che ti offra un’esperienza completa anche fuori dall’aula, Calabria e Camerino sono scelte eccellenti. E Bolzano, tra i non statali, si distingue per un’offerta di servizi di livello europeo.

Migliori università per borse di studio

(Sostegno economico, equità, accessibilità)

  • Università della Calabria – 110
  • Università di Cassino – 110
  • Luiss – Roma (non statale) – 110
  • Bocconi – Milano (non statale) – 101
  • Università di Camerino – 87

Un segnale importante: alcuni atenei del Sud, come Calabria e Cassino, guidano per sostegno economico. Anche le private d’élite come Luiss e Bocconi offrono borse importanti, a testimonianza che qualità e inclusività possono coesistere.

Migliori università per strutture

(Laboratori, biblioteche, aule, spazi attrezzati)

  • Politecnico di Milano – 110
  • Università di Bolzano (non statale) – 110
  • Università di Trento – 101
  • Politecnica delle Marche – 100
  • Università di Brescia – 99

Vuoi studiare in ambienti moderni e funzionali? I Politecnici (Milano in primis) e Bolzano sono al top. Ma anche atenei meno “noti” come le Marche o Brescia offrono spazi d’eccellenza.

Migliori università per comunicazione e servizi digitali

(Siti chiari, portali studenti efficienti, servizi online)

  • Università di Padova – 110
  • Università di Camerino – 105
  • Luiss – Roma (non statale) – 99
  • Università di Macerata – 97
  • Università di Pisa – 97

Oggi l’università inizia anche da uno smartphone o da un sito web: se per te è importante avere tutto a portata di click, Padova e Camerino sono campioni anche nella comunicazione digitale.

Migliori università per internazionalizzazione

(Erasmus, corsi in lingua, studenti stranieri, doppie lauree)

  • Università di Trento – 110
  • Università Bocconi – 110
  • Politecnico di Milano – 105
  • Università di Bologna – 96
  • Università di Bolzano – 88

Sogni un semestre in Europa o una doppia laurea con una università estera? Trento e Bocconi sono le più internazionali in assoluto, ma anche Milano, Bolzano e Bologna offrono tante opportunità per aprirsi al mondo.

Migliori università per occupabilità

(Percentuale di laureati che trovano lavoro e in quanto tempo – solo atenei statali)

  • Università di Trento – 98
  • Università di Pisa – 97
  • Politecnico di Milano – 97
  • Università di Padova – 94
  • Università di Pavia – 94

L’obiettivo finale di molti? Trovare un lavoro soddisfacente. In questo, Pisa, Trento, Padova e il PoliMi sono garanzie: preparano bene, offrono reti solide e collaborano con il mondo produttivo.

Cosa possiamo imparare da queste classifiche “di dettaglio”?

Che non esiste un ateneo perfetto per tutti, ma tante università eccellenti in cose diverse.
Forse ti interessa un’università ben collegata con il mondo del lavoro. O magari sogni un’esperienza internazionale, oppure hai bisogno di un ateneo che ti supporti economicamente. Qualunque sia la tua priorità, in questa classifica c’è qualcuno che eccelle proprio in ciò che stai cercando.

Eccellenze universitarie: chi si distingue e perché

Classifiche alla mano, ormai è chiaro: non esiste una sola “migliore università italiana”, ma piuttosto tante eccellenze distribuite in tutta la penisola, ognuna con una sua identità forte. In questa sezione facciamo un passo in più: andiamo a conoscere i protagonisti di questa edizione della classifica Censis 2025‑2026, ovvero gli atenei che si sono distinti in modo netto in almeno uno dei parametri chiave.

Politecnico di Milano: il re dei Politecnici (e non solo)

Il Politecnico di Milano è da anni sinonimo di eccellenza tecnica. Quest’anno ha raggiunto un punteggio quasi perfetto: 98,8 su 110. È primo tra i politecnici e ai vertici assoluti anche tra tutti gli atenei statali. Cosa lo rende così forte?

  • Qualità delle strutture e dei laboratori
  • Fortissima occupabilità dei laureati
  • Reti con imprese, startup e network internazionali

Se sogni Ingegneria, Architettura o Design ad alti livelli, il PoliMi è tra le scelte più ambite (e selettive) d’Europa.

Università della Calabria: l’efficienza al Sud

Tra le grandi università statali (20.000–40.000 studenti), spicca l’Università della Calabria, che quest’anno conquista il primo posto della sua categoria con ben 94,3 punti. Cosa la distingue?

  • Punteggio massimo (110) per servizi e borse di studio
  • Grande attenzione all’accessibilità e al supporto degli studenti
  • Crescita costante negli ultimi anni

Un esempio virtuoso di come anche nelle aree più periferiche si possa fare università di altissimo livello.

Università di Trento: piccola, ma fortissima

L’Università di Trento, con poco più di 15.000 studenti, è tra le prime assolute in Italia. Si distingue per:

  • Internazionalizzazione al top (110)
  • Occupabilità elevatissima (98)
  • Ottima qualità delle strutture e servizi efficienti

Con un punteggio medio di 93,7, è la migliore tra i medi atenei statali. Se cerchi un’università moderna, europea, e immersa in un contesto naturale meraviglioso, Trento è una scelta da tenere d’occhio.

Università di Camerino: la più virtuosa tra i piccoli

Con 96 punti su 110, l’Università di Camerino è la regina tra gli atenei con meno di 10.000 studenti. Piccola, sì, ma con standard altissimi:

  • Ottimi punteggi in strutture, servizi e comunicazione digitale
  • Esperienza di studio fortemente personalizzata
  • Forte orientamento all’innovazione

L’ambiente raccolto e la qualità delle relazioni umane sono un valore aggiunto spesso sottovalutato. Camerino le mette al centro.

Libera Università di Bolzano: un modello “europeo”

Tra le non statali, brilla la Libera Università di Bolzano, che guida la classifica dei piccoli atenei privati con un punteggio di 95,2. Eccelle per:

  • Strutture modernissime
  • Alta internazionalizzazione
  • Offerta didattica in tre lingue: italiano, tedesco e inglese

Una vera perla alpina, con uno spirito internazionale e inclusivo. Ideale per chi cerca un ambiente multiculturale e innovativo.

LUISS – Roma: al top tra i grandi non statali

Con 94,2 punti, la LUISS è la numero uno tra i grandi atenei privati. Una realtà che si distingue per:

  • Eccellenza nella comunicazione digitale
  • Supporto economico (borse di studio al massimo)
  • Forti connessioni con aziende, enti pubblici e istituzioni internazionali

Chi cerca un’università orientata alla leadership, al diritto, all’impresa e alle relazioni internazionali troverà qui un ecosistema ideale.

Quando l’università diventa davvero un’esperienza di valore

Queste sono solo alcune delle eccellenze che emergono dalla classifica Censis 2025‑2026.
Ognuna racconta una storia diversa, fatta di scelte strategiche, investimenti mirati, attenzione agli studenti e volontà di crescere. La bellezza è che queste eccellenze non sono tutte concentrate in una sola regione o fascia sociale, ma sono distribuite lungo tutto il Paese. E questo ci dà un messaggio forte e chiaro: “Scegliere bene è possibile. Basta sapere dove guardare”.

Cosa significa davvero questa classifica per te e come usare i dati del Censis per fare la scelta giusta

A questo punto, dopo tante tabelle, punteggi, indicatori e confronti, potresti chiederti: “Va bene, ma tutto questo… a cosa mi serve davvero?”. La risposta è semplice: a scegliere meglio. La classifica Censis non è una verità assoluta, ma è uno strumento. Una mappa, da leggere e interpretare con intelligenza, per trovare il percorso che funziona per te. Non per il tuo professore, per i tuoi genitori o per la “fama” dell’università. Ma per i tuoi obiettivi, le tue risorse, le tue inclinazioni.

Parti da te: che tipo di esperienza cerchi?

Ecco alcune domande pratiche per orientarti:

  • Vuoi un’università con strutture moderne e all’avanguardia? Dai un occhio ai punteggi su laboratori, aule, biblioteche. Atenei come Trento, Bolzano e il Politecnico di Milano sono esempi virtuosi.
  • Hai bisogno di supporto economico? Allora il criterio “borse di studio” è fondamentale. Calabria, Cassino, Luiss e Bocconi sono ai primi posti per accessibilità e agevolazioni.
  • Vuoi costruire un futuro internazionale? Vai dove si parla più di una lingua, si fanno Erasmus e doppie lauree. Trento, Bocconi, Bologna, Bolzano e Roma Tor Vergata sono ottimi punti di partenza.
  • Ti interessa trovare lavoro subito dopo la laurea? Concentrati sull’occupabilità. Pisa, Trento, Padova, Pavia e PoliMi sono tra i migliori per accompagnare i laureati verso il mondo del lavoro.
  • Cerchi un contesto “familiare”, con un buon rapporto con i docenti? I piccoli e medi atenei (come Camerino, Siena, Udine, Sassari) spesso offrono un clima più raccolto e personale.
  • Hai bisogno di chiarezza, portali online funzionali, comunicazioni rapide? Allora guarda bene i punteggi su comunicazione digitale. Atenei come Padova, Pisa, Luiss, Camerino e IULM sono in cima.

Come orientarsi tra classifiche generali e criteri specifici

Molti studenti guardano solo la classifica finale, quella “generale”. Ma la vera ricchezza sta nei criteri specifici: borse, strutture, servizi, internazionalizzazione… Perché? Perché ogni università può eccellere in cose diverse, e tu potresti voler dare più peso proprio a quei criteri.
Un piccolo trucco: scegli i 2-3 criteri che per te contano di più, e guarda quali atenei li dominano. Ti sorprenderà scoprire università che magari non avevi nemmeno considerato.

Attenzione al “contesto”

La classifica è fondamentale, ma non è tutto. Considera anche:

  • La città: quanto è vivibile, ben collegata, cara? Ti immagini lì per tre o cinque anni?
  • Il corso di laurea specifico: la qualità varia molto da ateneo ad ateneo, anche all’interno dello stesso ranking.
  • Le tue disponibilità economiche e logistiche: vitto, alloggio, trasporti, eventuale necessità di lavorare part-time.

In sintesi: come usare la classifica Censis

  • Come bussola: per orientarti e scoprire realtà che magari non conosci
  • Come specchio: per confrontare i tuoi bisogni con ciò che gli atenei offrono
  • Come spunto: per approfondire, visitare open day, parlare con studenti ed ex studenti
  • Non come verdetto: non esiste un’università “giusta” in assoluto. Esiste quella giusta per te

Ultimo consiglio

Ascolta i dati, ma ascolta anche te stesso. La classifica può guidarti, ma sei tu a dover scegliere la direzione. E se qualcosa non ti convince subito, non preoccuparti: anche la scelta universitaria è un processo. Ci si arriva per gradi, per scoperte, per tentativi. Ma con strumenti come questi — e con un po’ di consapevolezza in più — ci si arriva meglio.

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Chi sceglie ingegneria si affaccia su un mondo pieno di possibilità. Dentro questo mondo ci sono percorsi molto diversi tra loro. Ogni ramo ha una sua identità, con materie, laboratori e sbocchi ben distinti. Capire come muoversi tra queste opzioni è importante, soprattutto per chi si trova davanti alla scelta dell’università.