Questo tipo di domande sono normali. Anzi, sacrosante. Le fanno tutti, e spesso portano con sé un mix di eccitazione, dubbio, paura e voglia di fare qualcosa di giusto — per sé, non per gli altri. Non c’è una formula magica, ma ci sono tante strade possibili. Questo articolo prova a fare proprio questo: darti una mano a orientarti, senza spingerti da nessuna parte.
Ti racconteremo come funzionano le lauree magistrali, cosa serve per accedervi, quali sono le differenze tra università pubbliche e private, che chance ci sono per andare all’estero o per scegliere un percorso più “di nicchia”. E poi parleremo anche di un aspetto che spesso si sottovaluta: quanti studenti cambiano città, università, vita, proprio tra la triennale e la magistrale. Lo faremo con dati, fonti affidabili e un tono semplice. Niente prediche, niente guru. Solo strumenti, domande buone e qualche bussola.
Prima cosa da sapere: cos’è davvero una laurea magistrale?
In Italia, il percorso universitario si articola (di solito) su due livelli:
- La laurea triennale, che dura 3 anni e ti dà un primo titolo universitario (180 CFU).
- La laurea magistrale, che dura altri 2 anni (120 CFU), ti fa approfondire e specializzare, e ti porta verso professioni più tecniche o accademiche.
A queste si affianca un’altra categoria: le lauree magistrali a ciclo unico, come Medicina, Giurisprudenza, Architettura, Veterinaria, Farmacia. In quel caso il percorso è lungo 5 o 6 anni e ci si entra direttamente dopo le superiori, senza una triennale intermedia.
Ma se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente vieni da un triennio già fatto. E quindi sei in cerca della tua magistrale. Bene. Vediamo come orientarti.

Magistrale in economia? Inizia con la pratica
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Come funziona l’accesso alla magistrale?
Spoiler: non basta avere la triennale.
Cioè sì, serve averla (o essere quasi alla fine), ma non è detto che tu possa entrare ovunque automaticamente. Ogni corso di laurea magistrale stabilisce due tipi di requisiti:
a. Requisiti curriculari
Vuol dire che il tuo piano di studi precedente deve contenere un certo numero di esami in determinati ambiti disciplinari. Per esempio, per accedere a una LM in Psicologia, potresti dover dimostrare di avere almeno 88 CFU in settori psicologici specifici (come M-PSI/01, M-PSI/02, ecc.).
✳️ Non hai quegli esami? Potresti doverli integrare con corsi singoli prima di essere ammesso.
b. Adeguata preparazione personale
Ogni ateneo la valuta a modo suo: in alcuni casi basta la media voti, in altri serve un colloquio, un test interno o una prova scritta.
Quindi: non dare nulla per scontato. Controlla sempre i requisiti specifici pubblicati sul sito del corso di laurea che ti interessa.
Tutte le lauree magistrali valgono allo stesso modo?
Sì.
A prescindere che tu scelga una LM in un’università pubblica o privata, grande o piccola, nel Nord o nel Sud, in aula o online, il titolo finale ha lo stesso valore legale (se il corso è accreditato dal Ministero). Questo perché tutte le lauree magistrali fanno parte di una classe di laurea nazionale, con obiettivi formativi condivisi.
🔎 Esempio: tutte le lauree appartenenti alla classe LM-77 (Scienze economico-aziendali) danno accesso ai medesimi concorsi pubblici o professioni regolamentate, anche se il nome del corso cambia da ateneo a ateneo (es. “Management e innovazione” a Bologna, “Economia aziendale” a Napoli, ecc.).
Ma attenzione: uguale valore legale non significa stessa esperienza formativa. Ci sono differenze importanti tra atenei. Vediamole.

Magistrale in ambito sanitario: un kit che non ti lascia solo
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Pubblica o privata? Una scelta che va oltre i pregiudizi
Molti pensano che l’università pubblica sia più “vera”, più accessibile, mentre la privata sia solo per chi può permettersela. In parte è vero: le università pubbliche hanno tasse parametrate all’ISEE e una rete ampia di sedi. Ma il mondo delle università private è molto più variegato di quanto si pensi.
Qualche differenza utile:
Aspetto | Pubblica | Privata |
Tasse | Calibrate su reddito (ISEE) | Fisse o con poche fasce, più alte |
Selezione in ingresso | Più aperta (ma verifica dei requisiti) | Spesso test o colloquio |
Classi | Più numerose | Più piccole, rapporto diretto coi docenti |
Servizi | Variabili (dipende dalla sede) | Spesso più strutturati |
Opportunità internazionali | Presenti ovunque, ma variano molto | A volte centrali nell’offerta |
Non è una sfida tra buoni e cattivi. È una questione di contesto, risorse, priorità. Alcune magistrali private hanno eccellenze riconosciute a livello internazionale (Bocconi, LUISS, Cattolica). Ma anche in molte pubbliche italiane trovi dipartimenti di punta, progetti di ricerca innovativi, e percorsi d’eccellenza.
Mettiti in ascolto del tuo progetto e del tuo stile di apprendimento.
Posso cambiare completamente ambito? O sono bloccato dalla triennale?
Dipende.
Se hai fatto Lettere e vuoi fare Data Science, potrebbe non bastare la voglia. Ma con i giusti requisiti (esami di matematica, informatica, ecc.), il passaggio non è impossibile. Sempre più corsi magistrali sono interdisciplinari o “ponte”, pensati per studenti provenienti da ambiti diversi.
🎓 Vuoi cambiare rotta? Informati per tempo. Alcuni atenei permettono di sostenere corsi singoli per recuperare i CFU mancanti, anche prima della laurea triennale.
Cambiare si può. Serve consapevolezza, tempo e strategia.
Devo per forza restare nella stessa università della triennale?
Assolutamente no.
Quasi 1 studente su 3 cambia ateneo per la magistrale. E spesso lo fa proprio per cercare un percorso più affine ai propri interessi, o una sede più specializzata. La mobilità territoriale è normale e, in molti casi, consigliabile.
Alcuni dati interessanti:
- Il 28% dei laureati magistrali biennali ha fatto la triennale in un altro ateneo.
- Il 55% di chi si sposta viene dal Sud e va verso atenei più grandi nel Centro-Nord.
- Le motivazioni? Più offerta formativa, qualità percepita, connessioni col mondo del lavoro.
Se stai pensando di cambiare città, considera:
- costi (affitti, trasporti, vita quotidiana)
- servizi per studenti fuori sede
- possibilità di fare esperienze internazionali
- reputazione e vivibilità della città
E i corsi a numero chiuso?
Alcune lauree magistrali – soprattutto quelle a ciclo unico – prevedono un numero massimo di posti. Per accedere serve superare un test di ingresso nazionale (es. per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Formazione primaria, Architettura).
Altri corsi biennali (es. Psicologia, Comunicazione, Scienze della formazione) possono essere a numero chiuso locale, cioè deciso dal singolo ateneo. In questo caso:
- il bando di ammissione è pubblicato sul sito del corso
- c’è una graduatoria in base a titoli, voto di laurea, eventuali test
Non aspettare settembre per informarti. I bandi escono spesso tra aprile e luglio.
Voglio andare all’estero. È meglio farlo con un’intera magistrale o con un programma Erasmus?
Entrambe le opzioni sono valide.
Se vuoi studiare all’estero per tutto il biennio, cerca:
- lauree magistrali in lingua inglese offerte da atenei europei
- Erasmus Mundus Joint Master Degrees, programmi internazionali con titolo doppio o congiunto
Se invece vuoi fare un’esperienza all’estero all’interno di un corso italiano, valuta:
- Erasmus+ per studio o tirocinio
- doppio titolo con un’università partner (molti corsi italiani lo prevedono)
🌍 L’esperienza internazionale è un valore aggiunto nel CV. Aiuta a crescere, uscire dalla comfort zone e aprire nuove possibilità professionali.
Doppia laurea? Si può davvero?
Sì, dal 2022 è possibile iscriversi contemporaneamente a due corsi di studio diversi.
Puoi fare, ad esempio:
- una LM in Filosofia + una LM in Management
- una LM + un Master di I o II livello
- una LM + un dottorato (con autorizzazione)
Attenzione: non puoi iscriverti a due corsi della stessa classe (es. due LM-77) o a due corsi presso la stessa università nello stesso anno senza specifica autorizzazione.
Se hai voglia, tempo e organizzazione, può essere una strada potentissima.
Quindi… come scelgo?
La risposta non te la possiamo dare noi, ma possiamo aiutarti a fartela. Ecco le 5 domande fondamentali che dovresti porti:
- Cosa voglio approfondire? (non cosa “conviene”, ma cosa ti appassiona davvero)
- Che tipo di studente sono? (autonomo, strutturato, pratico, teorico…)
- Dove mi vedo tra 5 anni? (non per forza nel dettaglio, ma almeno nella direzione)
- Quali risorse ho? (economiche, familiari, di tempo…)
- Quali esperienze vorrei fare in questi 2 anni? (lavoro? estero? ricerca?)
A queste, aggiungi l’ascolto di chi ci è passato prima di te. Leggi interviste, partecipa agli open day, scrivi ai tutor dei corsi, contatta ex studenti. E fidati del tuo sguardo.
In conclusione
La laurea magistrale non è un obbligo, ma una scelta.
Una scelta che può aprirti nuove strade, specializzarti, farti crescere. Ma anche una scelta che va fatta con criterio, ascolto e visione.
Ogni percorso è diverso. Ogni studente ha il proprio tempo, la propria traiettoria, i propri limiti e le proprie risorse.
Orientarsi non è solo decidere “cosa fare” ma anche riconoscere “chi si sta diventando”.
E se in questo momento ti senti in dubbio, va benissimo così. Il dubbio è il primo passo verso una decisione davvero tua.
