Semestre filtro Medicina: la prima prova del 20 novembre tra presunte irregolarità e grandi polemiche

Cosa è successo nella prima giornata del semestre filtro per Medicina: tra modalità del test, irregolarità segnalate, possibili annullamenti e le prime proteste di studenti e studentesse.

di Gabriele Capasso
21 novembre 2025
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La prima tornata di esami del 20 novembre 2025

La mattina del 20 novembre 2025 si è tenuto in tutta Italia il primo appello nazionale del semestre filtro. In totale hanno preso parte alla prova circa 53.000 aspiranti medici, corrispondenti a circa l’87% degli studenti immatricolati a inizio semestre. La prova ha avuto luogo in contemporanea in tutte le università statali con corsi di Medicina e affini, indicativamente dalle ore 11:00 alle 14:00. Nel corso di queste tre ore, i candidati hanno sostenuto in sequenza i tre esami scritti previsti (Chimica, Fisica, Biologia), ciascuno somministrato e raccolto allo scadere dei 45 minuti assegnati. La logistica è stata organizzata autonomamente dai singoli atenei: molti hanno suddiviso gli studenti in più aule o padiglioni, spesso presso sedi esterne (palazzetti, fiere, ecc.) per poter gestire le grandi numerosità. In diversi atenei del Centro-Nord si sono registrate misure di sicurezza rigorose per garantire il regolare svolgimento (metal detector all’ingresso, ritiro obbligatorio dei cellulari, controllo dei documenti e distanza tra i banchi). Parallelamente, già nella stessa mattinata del 20 novembre alcune organizzazioni studentesche protestavano contro la nuova selezione: l’Unione degli Universitari (UDU) e altri gruppi hanno organizzato presìdi davanti al MUR a Roma e in varie sedi universitarie, contestando le modalità del semestre filtro e chiedendo maggiori garanzie di equità.

Al di là delle polemiche, dal punto di vista formale la prima tornata di esami si è svolta secondo le modalità previste. Ciascun candidato ha ricevuto tre fascicoli (uno per materia) contenenti i quesiti a risposta multipla e aperta. La somministrazione è avvenuta in simultanea nazionale: per esempio tutti gli iscritti hanno affrontato la prova di Chimica allo stesso orario, con domande uguali per tutti (stabilite a livello centrale). Subito dopo, allo scadere dei 45 minuti, è iniziata la prova di Fisica e così via. Al termine della mattinata, tutti gli elaborati sono stati raccolti e consegnati alle commissioni per la correzione. I risultati ufficiali sarebbero attesi nei giorni successivi, con pubblicazione dei voti nelle tre materie e indicazione di ammesso/non ammesso (in base al raggiungimento o meno del minimo di 18/30 in ciascun esame). Per chi risulterà ammesso alla graduatoria, il punteggio in trentesimi sarà poi convertito in un punteggio utile al posizionamento nazionale. La maggior parte dei candidati ha quindi concluso la propria prova nel primo pomeriggio del 20 novembre, in attesa degli esiti e – per chi lo desidera o ne avrà bisogno – della seconda chance del 10 dicembre.

Irregolarità durante gli esami? Voci su telefoni e controlli disomogenei

Mentre la maggioranza degli studenti ha affrontato gli esami regolarmente, nel corso della prova del 20 novembre sono spuntate denunce su presunte gravi irregolarità in diverse sedi. Fin dai primi minuti, circolavano voci sull’uso indebito di telefoni cellulari all’interno delle aule d’esame e su differenze marcate nelle procedure di vigilanza tra un ateneo e l’altro. In teoria, il regolamento vietava tassativamente di introdurre dispositivi elettronici: i candidati sorpresi con un telefono avrebbero dovuto essere immediatamente espulsi e la loro prova annullata. In pratica, però, i controlli non sono stati omogenei ovunque. In alcuni atenei (soprattutto del Nord) i sorveglianti hanno effettivamente ritirato i cellulari all’ingresso e monitorato rigorosamente i candidati durante tutta la durata degli esami. In altre sedi, invece, pare che le misure siano state più lassiste, lasciando margine a comportamenti scorretti.

L’episodio più eclatante riguarda la diffusione di fotografie delle prove mentre gli esami erano ancora in corso. Subito dopo la conclusione della tornata di test – quindi già nel pomeriggio del 20 novembre – hanno iniziato a comparire sui social network e nelle chat private immagini dei quiz scattate clandestinamente durante la prova. In altre parole, alcuni candidati sono riusciti a utilizzare il cellulare per fotografare le pagine del compito e condividere le immagini con l’esterno, nonostante i divieti. Il Ministero dell’Università ha reagito annunciando una linea durissima verso i responsabili: tutte le foto dei test emerse online sono state raccolte e saranno inviate dal MUR a tutti gli atenei, tramite la Conferenza dei Rettori (CRUI), affinché ogni università possa identificare i colpevoli e prendere provvedimenti. Il regolamento prevede infatti l’annullamento immediato della prova per chiunque abbia utilizzato dispositivi non consentiti o diffuso tracce d’esame in violazione delle norme. “Chi ha scattato e diffuso le foto rischia di saltare la sessione”, fanno sapere dal Ministero, confermando che i candidati coinvolti saranno esclusi dalla selezione in corso.

Anche la CRUI ha preso posizione, parlando di “tolleranza zero” verso chiunque diffonda immagini o aiuti illegittimamente altri candidati. La presidente della CRUI, prof.ssa Laura Ramacciotti, ha dichiarato che ci sarà “totale intransigenza verso chi diffonde e pubblica online o con qualsiasi mezzo le immagini degli esami”. Ramacciotti ha assicurato che tutti gli atenei adotteranno la massima fermezza nell’individuare i responsabili e nel ripristinare il rispetto delle procedure. In alcuni casi le università sono già intervenute tempestivamente durante la prova stessa, ad esempio ritardando l’inizio degli esami o annullando i compiti quando si sono resi conto di violazioni in atto. L’obiettivo dichiarato è prevenire il ripetersi di simili episodi nella seconda sessione di dicembre, tutelando la parità di condizioni per tutti i partecipanti. Queste disparità nei controlli, infatti, rischiano di falsare la selezione: chi ha potuto copiare o usufruire di aiuti illeciti avrebbe un vantaggio indebito in graduatoria rispetto a chi ha rispettato le regole.

Diverse testimonianze emerse nelle ore successive puntano il dito proprio sulla difformità di sorveglianza tra Nord e Sud. Secondo numerose segnalazioni, gli episodi di copiatura più clamorosi si sarebbero verificati in atenei del Sud Italia, mentre in molte sedi del Nord la prova si è svolta sotto stretta vigilanza senza incidenti. Naturalmente queste sono generalizzazioni basate su resoconti individuali, da prendere con cautela. Tuttavia, fa discutere il caso di intere aule dove i candidati avrebbero usato il telefono “in piena tranquillità” durante i 45 minuti, senza che i sorveglianti intervenissero. In altri casi i controlli iniziali sono risultati superficiali: c’è chi riferisce di studenti entrati in aula nonostante avessero con sé dispositivi elettronici, magari non rilevati all’ingresso. Complessivamente, il quadro che emerge è preoccupante: non tutti gli aspiranti medici hanno affrontato il test con le stesse condizioni di correttezza.

I contenuti delle prove: argomenti e difficoltà

Una domanda chiave per studenti e famiglie è: quanto erano difficili le prove del semestre filtro? Il MUR aveva pubblicato con anticipo i programmi ufficiali delle tre materie, predisposti da una commissione nazionale di docenti. Tali programmi risultavano piuttosto ampi e completi. Ad esempio, il syllabus di Chimica e Propedeutica Biochimica comprendeva otto moduli dal fondamentali di chimica generale fino ai concetti base di biochimica applicata in ambito biomedico. In particolare, tra i temi principali figuravano la struttura dell’atomo, la tavola periodica, i legami chimici, lo stato della materia, la termodinamica e gli equilibri, la cinetica chimica, acidi e basi, e infine un’introduzione alla chimica organica e alle biomolecole essenziali (aminoacidi, proteine, carboidrati, lipidi, acidi nucleici). Allo stesso modo, il programma di Fisica spaziava dalla meccanica classica all’elettromagnetismo, includendo elementi di termodinamica, ottica e fisica moderna; quello di Biologia copriva biologia cellulare e molecolare, genetica, fisiologia e microbiologia di base. Si trattava dunque di argomenti in gran parte già affrontati nei programmi delle scuole superiori, ma da approfondire con un taglio universitario e mirato alle applicazioni mediche.

Stando alle segnalazioni raccolte e a un’analisi qualitativa dei quesiti somministrati, le prove del 20 novembre hanno effettivamente rispecchiato i programmi indicati. Molti candidati hanno riferito che Biologia è risultata la prova più impegnativa, con domande molto specifiche soprattutto nella parte di biologia molecolare. Tra i quesiti proposti figuravano ad esempio i meccanismi di import/export delle proteine nel nucleo (segnali di localizzazione nucleare), la differenza tra virus e batteri Gram-negativi/Gram-positivi, il ruolo degli enzimi come la primasi nella replicazione del DNA, oltre a domande di fisiologia (comunicazione neuronale vs ormonale) e anatomia di base.

Anche il test di Chimica presentava alcune insidie: accanto a domande elementari – ad esempio identificare la formula chimica del solfato di bario (BaSO₄) o definire correttamente il concetto di numero atomico – erano presenti quesiti di chimica organica e biochimica. In particolare, le domande finali a completamento richiedevano di conoscere concetti avanzati come gli amminoacidi essenziali (es. riconoscere quale di due amminoacidi non è essenziale), il calcolo dei gruppi amminici liberi in un dipeptide, o la definizione della struttura delle proteine naturali.

Infine, la prova di Fisica è risultata anch’essa piuttosto eterogenea: nella sezione a risposta multipla si andava da calcoli semplici (es. determinare la costante elastica di una molla data la massa e il periodo di oscillazione del sistema; conversioni di unità come $10^{-9}$ km in metri) a quesiti concettuali su fluidodinamica (effetto di raddoppio di raggio e lunghezza di un condotto sul ΔP in moto laminare), elettrostatica ed elettromagnetismo (campo generato da cariche in movimento), ottica (indice di rifrazione e velocità delle onde elettromagnetiche) e termodinamica (rendimento di un ciclo di Carnot). La parte di fisica a completamento chiedeva definizioni di principi fondamentali (lavoro meccanico come prodotto vettoriale forza-spostamento, carattere ortogonale di campo elettrico e magnetico nelle onde elettromagnetiche, orbita di una carica in campo magnetico uniforme, smorzamento delle oscillazioni per attrito, formazione dell’immagine con lente convergente). Nel complesso, quindi, le domande coprivano un ampio spettro di conoscenze: per affrontarle con successo era necessaria una preparazione solida su tutti gli argomenti chiave, nonché rapidità nell’esecuzione (31 quesiti in 45 minuti impongono un ritmo serrato, circa 1 minuto e mezzo a domanda in media).

Va sottolineato che il tempo limitato e la mole dei programmi hanno rappresentato una sfida non indifferente per gli studenti. Le lezioni del semestre filtro si sono concentrate in poco più di due mesi effettivi, in alcuni casi con parte dei corsi erogati in modalità telematica. Molti corsisti hanno dovuto integrare in autonomia la preparazione: secondo un sondaggio citato da Skuola.net, quasi due terzi degli aspiranti medici giudicano questo nuovo sistema persino peggiore del precedente test unico, e hanno speso in media 460 euro a testa in materiali, piattaforme o corsi aggiuntivi per prepararsi agli esami. Dalle prime impressioni raccolte, quindi, le prove del 20 novembre sono state considerate da una parte degli studenti piuttosto difficili e non del tutto proporzionate al breve periodo di studio disponibile. Tuttavia, altri candidati hanno riferito che molte domande erano abbordabili con una buona preparazione di base, rendendo l’esame selettivo ma fattibile per chi si è impegnato costantemente durante il semestre filtro.

Le denunce degli studenti: il caso Lucarelli e testimonianze dal sud

La questione delle irregolarità ha avuto ampia eco sui social network e sui media, alimentata dalle denunce dirette degli studenti. Nel pomeriggio del 20 novembre, la giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli ha condiviso pubblicamente alcuni messaggi ricevuti da studenti riguardo a quanto accaduto durante gli esami. Lucarelli, da tempo attiva nel portare alla luce episodi di ingiustizia e malauniversità, ha pubblicato sulle proprie pagine social una serie di screenshot (in forma anonima) che descrivono situazioni allarmanti. Queste testimonianze in tempo reale dipingono uno scenario fatto di copiature organizzate, interventi esterni e falle nella sorveglianza, aggiungendo dettagli ai casi già emersi.

In uno di questi messaggi, una studentessa esprime tutta la sua frustrazione dopo aver appreso delle foto circolate sui gruppi Telegram dell’università: “Questo sistema è corrotto, i posti a Medicina vanno a chi riesce a copiare meglio!”. Un altro candidato definisce il semestre filtro “disastroso”, raccontando di aver assistito personalmente a violazioni durante lo svolgimento della prova. Molte segnalazioni riguardano gli atenei del Sud Italia. Ad esempio, un messaggio riferisce che presso l’Università di Cagliari, nell’aula riservata ai candidati con disabilità o DSA, sarebbero stati elargiti aiuti non solo agli aventi diritto (come previsto dalla legge), ma addirittura estesi a tutti gli altri presenti in aula. Ciò lascerebbe intendere interventi degli assistenti tali da avvantaggiare indiscriminatamente i candidati di quella sala. Un altro studente racconta: “Da me, raga, uno con la radiolina nascosta nella sciarpa…”, indicando che in quella sede un candidato sarebbe riuscito a introdurre un auricolare/radio per ricevere suggerimenti dall’esterno.

Particolarmente grave la testimonianza proveniente da Palermoprima dell’inizio della prova, nell’aula affollata, a una ragazza è squillato un cellulare. Nonostante il regolamento prevedesse l’immediata espulsione, la studentessa sarebbe stata comunque autorizzata a sostenere il compito. Non solo: secondo il racconto, una persona dello staff (forse un assistente in aula) si sarebbe posizionata per tutto il tempo dietro la ragazza, suggerendole le risposte ai quesiti. “Sono rimasta scioccata”, conclude la testimone, che aveva assistito impotente alla scena. Anche da Reggio Calabria arrivano voci di copiature diffuse: “Ho sentito di Palermo, Cagliari e Reggio Calabria in cui copiavano tranquillamente con i cellulari”, scrive un’utente in una chat tra studenti, smentendo chi sosteneva che al Sud i controlli fossero rigorosi.

Va ribadito che tutte queste sono dichiarazioni da verificare, raccolte tramite social e non ancora confermate da fonti ufficiali. Tuttavia, il loro moltiplicarsi ha contribuito ad alimentare il malcontento generale. Il fatto che numerosi candidati onesti abbiano percepito un’ingiustizia – vedendo coetanei violare le regole impunemente – sta minando la fiducia nell’intero processo selettivo. La vicenda, amplificata dalla risonanza mediatica data da Lucarelli e altri, ha ormai assunto rilevanza nazionale e messo pressione sulle istituzioni accademiche affinché facciano piena luce sui fatti.

Proteste e possibili ricorsi collettivi dopo il test

Gli episodi di irregolarità emersi durante questo primo appello hanno innescato immediate polemiche e reazioni ufficiali, ma anche gettato le basi per azioni legali da parte degli studenti. Già poche ore dopo la prova del 20 novembre, sui forum e sui social molti candidati chiedevano a gran voce l’annullamento totale o parziale dell’esame, denunciando una competizione falsata. In diversi atenei si sono tenute assemblee spontanee di studenti per discutere il da farsi. Numerosi aspiranti medici si sentono danneggiati dall’iniquità delle condizioni e valutano di presentare un ricorso collettivo per tutelare i propri diritti.

Le organizzazioni studentesche si stanno muovendo sulla stessa linea. L’UDU (Unione degli Universitari), che da mesi critica la riforma del semestre filtro, ha dichiarato di essere pronta a sostenere azioni legali. In un comunicato, l’UDU fa sapere di aver attivato il proprio ufficio legale per tutelare gli studenti che intendono contestare formalmente le irregolarità riscontrate in questa nuova modalità di accesso. Del resto, non è la prima volta che il semestre filtro finisce sotto attacco: già nelle scorse settimane sia gruppi di docenti sia associazioni studentesche avevano lanciato petizioni e raccolte firme contro questa riforma, preannunciando persino ricorsi prima ancora dello svolgimento degli esami. L’esame del 20 novembre, con le sue criticità, ha confermato molti dei timori espressi da queste parti.

Oltre all’aspetto legale, c’è un forte movimento di protesta e richiesta di interventi correttivi. Gli studenti chiedono al Ministero e alla CRUI di assumersi la responsabilità di quanto accaduto: se non l’annullamento generale della prova (ipotesi complessa, che lascerebbe migliaia di idonei in un limbo), quantomeno l’esclusione dei “furbetti” identificati e misure per uniformare i controlli alla prossima sessione. Si parla anche di potenziali class action qualora le autorità non rispondano in modo soddisfacente. Intanto, esponenti politici di opposizione hanno presentato interrogazioni parlamentari sulla vicenda, chiedendo chiarimenti alla ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Anche alcuni rettori – in particolare quelli degli atenei dove si sono verificate le irregolarità più evidenti – stanno svolgendo verifiche interne e promettono provvedimenti disciplinari.

La risposta ufficiale delle istituzioni accademiche, per ora, è quella già citata di fermezza assoluta. MUR e CRUI hanno ribadito la validità del percorso del semestre filtro, definendo gli episodi di cheating come casi isolati che non devono vanificare l’intero impianto della riforma. Verranno applicate sanzioni esemplari per chi ha barato, ma al momento non sembra prospettarsi una ripetizione generalizzata della prova: la seconda sessione del 10 dicembre rimane confermata, e sarà quella l’occasione in cui eventuali esclusi dal primo appello (per bocciatura o annullamento) potranno tentare di recuperare. La CRUI ha assicurato un impegno straordinario affinché il 10 dicembre gli esami si svolgano in maniera impeccabile, con procedure di controllo uniformi su tutto il territorio nazionale. Dal canto loro, gli studenti auspicano che le misure annunciate siano davvero efficaci: la fiducia nell’equità della selezione è un elemento fondamentale, specie in una prova nazionale così competitiva.

Guardando avanti, il 12 gennaio 2026 verrà pubblicata la graduatoria unica nazionale che decreterà gli ammessi ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Sarà quello il momento della verità per migliaia di ragazzi e ragazze che hanno investito impegno e speranze in questo semestre aperto. Si stima che, sui circa 60 mila partecipanti iniziali, solo poco meno di 20 mila riusciranno ad ottenere un posto (in linea con i posti disponibili programmati), lasciando fuori circa 7 candidati su 10. È comprensibile dunque la tensione e la delusione che serpeggiano tra gli studenti, amplificate dalle notizie di comportamenti scorretti. Le prossime settimane saranno decisive: oltre alla seconda tornata di esami, si attendono i risultati delle indagini interne avviate dagli atenei e le eventuali pronunce dei tribunali sui ricorsi presentati. L’obiettivo comune dichiarato – da studenti, famiglie e istituzioni – è che venga garantita la parità di condizioni e il merito, affinché i futuri medici siano selezionati in modo giusto e trasparente, senza ombre su un momento così importante del loro percorso formativo.

Per i più distratti: che cos’è il semestre filtro e come funziona l’accesso a Medicina

Il “semestre filtro” è il nuovo percorso introdotto dall’anno accademico 2025/2026 per l’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Si tratta di un primo semestre aperto a tutti, senza test d’ingresso iniziale: gli aspiranti medici si immatricolano e frequentano i corsi, rimandando la selezione a un esame nazionale al termine dei corsi. Durante questo semestre si studiano tre materie fondamentali – Chimica (con propedeutica biochimica), Fisica e Biologia – ciascuna da 6 crediti formativi, che forniscono la base scientifica comune per i futuri studi medico-sanitari. Al termine del semestre, gli studenti affrontano una prova scritta per ciascuna materia, su scala nazionale.

Le prove finali del semestre filtro si svolgono in due sessioni ufficiali, fissate dal MUR (Ministero dell’Università e Ricerca) per giovedì 20 novembre 2025 (primo appello) e mercoledì 10 dicembre 2025 (secondo appello). In entrambi i casi gli esami iniziano alle ore 11:00 in contemporanea in tutta Italia. Nella stessa giornata ogni candidato deve sostenere tre test separati – uno per ciascuna materia (Chimica, Fisica, Biologia) – ciascuno della durata di 45 minuti. Ogni prova consiste in 31 quesiti, sia a risposta multipla sia a completamento (fill-in), da svolgere nel tempo assegnato. L’ordine degli esami è prestabilito (Chimica, poi Fisica, poi Biologia), con eventuali pause intermedie variabili a seconda dell’organizzazione locale.

Il sistema di valutazione di ogni prova assegna un voto in trentesimi. 18/30 è il punteggio minimo per superare ciascun esame. La correzione segue regole precise: viene attribuito +1 punto per ogni risposta esatta, 0 punti per ogni risposta lasciata in bianco e una lieve penalità di -0,1 punti per ogni risposta errata (schema rivisto rispetto alle anticipazioni iniziali). È prevista inoltre la lode (ulteriore +1) per prestazioni eccellenti, qualora il punteggio superi il 30. Per essere ammessi alla graduatoria finale il candidato deve ottenere almeno 18/30 in tutte e tre le materie. Il punteggio complessivo massimo ottenibile sommando le tre prove è 93 (30 e lode in ogni materia); ai fini dell’ammissione, tuttavia, conterà la posizione in graduatoria nazionale unica.

Chi non raggiunge la sufficienza in uno o più esami al primo appello di novembre – oppure chi pur avendo superato le prove desidera migliorare il punteggio – ha la possibilità di ripetere le materie nel secondo appello di dicembre. Per accedere alla seconda sessione occorre comunicare formalmente la rinuncia al voto ottenuto nella prima, entro 48 ore dalla pubblicazione dei risultati. In caso di seconda prova, farà fede il voto conseguito a dicembre (se migliore e almeno sufficiente) sia per la carriera universitaria sia per la graduatoria di ammissione. La graduatoria nazionale verrà pubblicata il 12 gennaio 2026 e assegnerà i posti disponibili in ordine di merito, tenendo conto delle preferenze di sede espresse da ciascun candidato. In fase di immatricolazione si applicherà il numero programmato: solo i candidati in posizione utile potranno proseguire al secondo semestre nel corso di laurea in Medicina (o Odontoiatria/Veterinaria), mentre gli altri dovranno interrompere il percorso. Da notare che gli esami del semestre filtro non saranno inutili per chi non supera la selezione: i 18 crediti acquisiti in queste materie di base potranno essere riconosciuti se lo studente si iscriverà ad altri corsi di laurea affini (ad esempio Biotecnologie, Farmacia, ecc.), evitando così di “sprecare” completamente il lavoro svolto.

SULL'AUTORE
Gabriele Capasso è un giornalista, consulente e produttore di contenuti con una lunga esperienza nel giornalismo digitale. Ha lavorato per quasi vent’anni in Blogo.it, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità: da managing editor dell’area sport a vicedirettore, fino a diventare direttore responsabile dal 2020 al 2025. In questi anni ha coordinato team editoriali, gestito strategie SEO, pianificazione a lungo termine e attività di formazione, con particolare attenzione all’evoluzione del giornalismo online e ai modelli di business.
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