Orientarsi nel futuro: 2025 skills forecast del CEDEFOP per l’Italia

Quali competenze serviranno, in futuro?

di Alpha Orienta
27 maggio 2025
1 MIN READ

2025 Skills Forecast

Quando si parla di futuro occupazionale, in Italia il dibattito oscilla spesso tra allarmi e slogan: disoccupazione giovanile, fuga dei cervelli, robot e intelligenze artificiali che “ci rubano il posto”. Ma cosa ci dicono davvero i dati, se li leggiamo con metodo?

Il 2025 Skills Forecast di CEDEFOP (l’ultimo rapporto del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale) offre uno sguardo concreto e di lungo periodo: una previsione fino al 2035 sull’evoluzione del lavoro, delle competenze e dei settori in Italia.

Crescita lenta, società e lavoratori che invecchiano

La prima notizia è che l’occupazione crescerà. Poco, ma crescerà: in media dello 0,3% all’anno. Niente boom, ma nemmeno declino, in linea con l’andamento dell’occupazione nel resto dell’Unione Europea. È un dato che va letto dentro un contesto preciso: una popolazione che invecchia, un mercato del lavoro che cambia lentamente, un Paese che fatica a valorizzare le persone e le loro competenze.

Nel 2035 ci saranno più lavoratori tra i 60 e i 64 anni che tra i 25 e i 29. E la fascia più dinamica sarà proprio quella più a ridosso del pensionamento, quella degli over 55, anche grazie all’aumento della partecipazione femminile al lavoro.

Dove crescono le opportunità? La sostituzione generazonale

Costruzioni, servizi alle imprese, ricerca, sanità, istruzione. In questi ambiti si giocherà buona parte dell’occupazione futura. Cresceranno anche informatica, consulenza alle imprese, architettura, occupazione nei media e nell’ospitalità. In calo netto, invece, l’agricoltura e alcune manifatture tradizionali, strette da automazione e crisi demografica. Un dato interessante, però, dice che anche nei settori in declino ci saranno comunque posti da riempire perché molte persone andranno in pensione. La sostituzione generazionale sarà un driver più forte della creazione netta di nuovi lavori.

Figure richieste: professionisti, tecnici, insegnanti

Secondo il rapporto Cedefop, tra le professioni con più richiesta nei prossimi anni in Italia troviamo:

  • insegnanti

  • professionisti della salute

  • tecnici amministrativi
  • esperti in ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione)

  • operatori della logistica

E anche figure meno “visibili” ma indispensabili al funzionamento della nostra società così com’è strutturata oggi: addetti alla pulizia, autisti, operai specializzati continueranno a generare domanda per effetto dei pensionamenti.

Le competenze che servono (e quelle che mancano)

Il problema, allora, non è che “non ci sono posti di lavoro”. È che, secondo questo rapporto, l’Italia avrà meno persone qualificate di quelle che servirebbero. Nel 2035, il 50% delle offerte richiederà qualifiche alte, ma solo il 32% della popolazione le avrà. Il disallineamento sarà particolarmente forte per professioni tecniche e manageriali.

Non è solo un problema individuale: è un freno allo sviluppo economico e sociale del Paese. Ecco perché serve una nuova cultura dell’orientamento, che cominci presto e duri tutta la vita. Non si tratta solo di “trovare lavoro”. Si tratta di capire come cambia il lavoro, e quali competenze aiutano a restare agenti attivi in un sistema in trasformazione. L’orientamento, in questo senso, non è un servizio da offrire a chi è in difficoltà, ma un diritto permanente di cittadinanza.

Che cos'è il Cedefop?

Il Cedefop è un’agenzia dell’Unione Europea con funzione di supporto tecnico e strategico nel campo dell’istruzione e formazione professionale (IFP). Fondato nel 1975 e operativo in Grecia dal 1995, affianca la Commissione europea, gli Stati membri e le parti sociali nel progettare e attuare le politiche europee in questo ambito.

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