Chi sogna un lavoro a contatto con gli animali, ma anche con la scienza e la medicina, trova nella veterinaria una scelta che unisce passione e professionalità. Non si tratta solo di curare cani e gatti: i medici veterinari sono figure centrali per la salute animale, la sicurezza alimentare, la prevenzione delle malattie e la tutela dell’ambiente.
Il corso di laurea in medicina veterinaria è a ciclo unico, dura cinque anni ed è a numero chiuso a livello nazionale. Per accedervi è necessario superare un test di ingresso, che solitamente si tiene all’inizio di settembre, con domande su biologia, chimica, matematica, fisica e logica. Durante il percorso universitario si alternano lezioni teoriche, laboratori e tirocini pratici. Si studia l’anatomia degli animali, le malattie, la farmacologia, la chirurgia, l’allevamento e molto altro. È un corso che richiede impegno costante e una buona dose di determinazione, ma che permette di acquisire competenze molto versatili.
Veterinaria, le principali aree di specializzazione
Chi desidera approfondire un ambito specifico può farlo tramite master, corsi post-laurea o scuole di specializzazione. Ecco alcune delle direzioni possibili:
Animali da compagnia
Si lavora principalmente con cani, gatti e altri piccoli animali. Questo settore richiede una preparazione ampia, perché si affrontano patologie molto diverse, oltre a interventi chirurgici, vaccinazioni e controlli periodici.
Animali da reddito
Riguarda gli animali allevati per la produzione di carne, latte e uova. Il veterinario collabora con aziende agricole, si occupa di prevenzione e gestione delle malattie, benessere animale e controlli sanitari.
Fauna selvatica e animali esotici
Si può lavorare in riserve naturali, centri di recupero, zoo o progetti di conservazione. È un ambito che spesso richiede esperienze specifiche e, in alcuni casi, una formazione aggiuntiva.
Sanità pubblica veterinaria
Un settore strategico per la salute collettiva. Il medico veterinario verifica che gli alimenti di origine animale siano sicuri, previene le zoonosi (malattie trasmissibili dagli animali all’uomo) e lavora con enti pubblici e istituzioni sanitarie.
Ricerca scientifica e industria
I veterinari possono lavorare in laboratori, università o aziende del settore farmaceutico e alimentare. Contribuiscono alla ricerca su nuovi farmaci, vaccini, alimenti funzionali e integratori per animali.
Dove studiare veterinaria: le università italiane, le novità e le strutture migliori
Scegliere dove studiare veterinaria non significa solo trovare l’università più vicina o quella con il punteggio più basso al test. Alcune sedi universitarie italiane offrono programmi innovativi, strutture all’avanguardia e un approccio didattico più aperto al mondo del lavoro, alla tecnologia e alla ricerca. Conoscere queste differenze può aiutare a fare una scelta più consapevole.
Negli ultimi anni, alcune università italiane hanno rinnovato profondamente l’impostazione del corso di laurea in medicina veterinaria. Un esempio recente è l’Università di Roma Tor Vergata, che ha attivato un nuovo corso a partire dall’anno accademico 2024-2025. Questo programma è stato progettato fin dall’inizio con un’impostazione moderna, che guarda alla veterinaria non solo come cura degli animali, ma come parte integrante della salute globale.
L’approccio di One Health – che collega la salute animale, umana e ambientale – è il filo conduttore del corso, e fin dal primo anno gli studenti sono coinvolti in attività pratiche, tirocini e progetti di ricerca. La sede dispone anche di un ospedale veterinario convenzionato dove gli studenti possono formarsi sul campo.
Anche altre università, pur non avviando corsi nuovi, stanno integrando nei loro programmi contenuti legati a nuove tecnologie, alla sostenibilità, alla prevenzione delle zoonosi e alla comunicazione scientifica. Alcune stanno sperimentando l’uso di simulazioni digitali e strumenti di intelligenza artificiale nella didattica clinica, aprendo la strada a una formazione più completa e tecnologicamente avanzata.
Le università con strutture cliniche all’avanguardia
Un aspetto da non sottovalutare nella scelta dell’ateneo è la presenza di un ospedale veterinario universitario, ovvero una struttura dove si svolgono attività cliniche reali e dove gli studenti possono osservare e partecipare alla cura degli animali sotto la guida di professionisti esperti.
La maggior parte dei corsi di laurea in veterinaria in Italia è associata a strutture di questo tipo. Le università di Milano, Bologna, Parma, Padova, Pisa, Napoli, Perugia, Camerino, Bari, Sassari, Teramo e Torino sono tutte dotate di ospedali didattici veterinari, dove si svolgono visite, esami diagnostici, interventi chirurgici e percorsi terapeutici per piccoli e grandi animali.
Queste strutture rappresentano un vero e proprio ponte tra teoria e pratica. Consentono agli studenti di seguire casi clinici reali, confrontarsi con le diverse specie animali e acquisire competenze concrete già durante il percorso di studi.
Atenei di riferimento nel panorama italiano
In Italia, ci sono atenei che si distinguono per la qualità della formazione veterinaria, la solidità della ricerca scientifica e l’efficienza delle strutture. Tra le università più riconosciute in ambito veterinario ci sono quelle di Padova, Bologna e Milano, che da anni offrono corsi ben strutturati, con un forte legame con il mondo professionale e con programmi di scambio internazionale.
Anche l’Università di Parma si è affermata come polo d’eccellenza grazie alla collaborazione con il settore agroalimentare e all’integrazione tra clinica e ricerca. Pisa, invece, è apprezzata per la sua lunga tradizione scientifica e per i progetti interdisciplinari, che vanno dalla salute animale alla biodiversità.
Infine, l’ingresso di Tor Vergata nel panorama veterinario italiano, con un corso completamente nuovo, rappresenta un segnale interessante: anche le università più giovani stanno investendo in questo settore, portando freschezza e innovazione sia nei contenuti che nei metodi didattici.
Tecnologia e medicina: un binomio sempre più forte
La medicina veterinaria sta evolvendo rapidamente. Tecnologie come l’imaging diagnostico avanzato (TAC, risonanza magnetica), la diagnostica molecolare, la robotica applicata alla chirurgia e persino la simulazione in ambienti virtuali stanno entrando nelle aule universitarie. Alcune università italiane stanno cominciando a includere questi strumenti nei loro percorsi formativi, non solo nella ricerca, ma anche nella didattica quotidiana. Questo prepara i futuri veterinari ad affrontare una realtà professionale in continuo cambiamento, dove la capacità di utilizzare nuove tecnologie sarà sempre più richiesta.
Esperienze internazionali e tirocini all’estero
Come per altri percorsi universitari, anche in veterinaria è possibile partecipare a programmi di scambio come l’Erasmus, che permette di studiare per un semestre o un anno in un’università europea. Alcuni studenti scelgono anche tirocini estivi all’estero, in rifugi, riserve naturali o centri di ricerca. Chi sogna una carriera internazionale può valutare il riconoscimento del titolo all’estero e, in alcuni casi, sostenere esami integrativi per lavorare in altri Paesi, soprattutto extra-europei.
Le prospettive occupazionali di chi ha una laura in veterinaria
Chi si laurea in veterinaria ha diverse possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, anche se l’ingresso può richiedere pazienza e flessibilità. Secondo i dati Almalaurea, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea è buono e tende a crescere nel tempo, in particolare per chi sceglie settori pubblici o specialistici. Alcune aree, come la sanità pubblica e l’allevamento intensivo, offrono più stabilità lavorativa. L’avvio di un ambulatorio privato, invece, comporta investimenti iniziali, ma può diventare una scelta vincente nel medio-lungo periodo. C’è inoltre una crescente richiesta di veterinari specializzati in animali non convenzionali, comportamento animale e nutrizione.
Professioni veterinarie meno note, ma in crescita
Oltre alle strade più tradizionali, esistono ambiti emergenti in cui i veterinari possono trovare spazio:
- Pet therapy: interventi assistiti con animali in scuole, ospedali, centri educativi.
- Comunicazione scientifica: divulgazione su salute animale, alimentazione e benessere.
- Consulenza per aziende di pet food e integratori.
- Start-up nel settore del pet tech: dispositivi per monitoraggio della salute animale, app per la gestione veterinaria, innovazioni digitali per allevatori.
Come capire se veterinaria è la scelta giusta
Prima ancora di pensare al test d’ammissione, è utile riflettere su alcune domande. Ti piace la biologia? Sei a tuo agio nel lavorare con sangue, ferite, odori forti? Ti immagini in una professione che richiede impegno fisico e mentale costante? La passione per gli animali è un ottimo punto di partenza, ma non basta. Serve anche un buon approccio scientifico, capacità di lavorare in squadra e, a volte, sangue freddo. Partecipare agli open day universitari, parlare con studenti o veterinari professionisti e visitare strutture veterinarie può aiutare molto nella scelta. Infine, per prepararsi al test, è consigliato iniziare a studiare con anticipo, fare simulazioni, usare libri specifici e – se necessario – valutare un corso preparatorio.