Mobilità internazionale post-laurea: tirocini all’estero e programmi europei (ed extraeuropei)

Il passo successivo alla chiusura dell’ultima sessione di esami è quasi sempre il chiedersi cosa fare una volta laureati. È la classica fase sul filo del rasoio: da una parte dubbi atavici, dall’altra l’orizzonte delle possibilità. E tra queste, c’è quella di fare un’esperienza all’estero. Non è certo una fuga: è un’opportunità per collocarsi in un altro contesto, con altre regole, altre lingue, altri modi di pensare.

di Alpha Orienta
10 giugno 2025
1 MIN READ

Partire non è solo un’opzione. È un modo per crescere.

Chi parte, torna diverso. A dire il vero qualche volta non torna, perché trova all’estero la sua dimensione di realizzazione. Ma concentriamoci su chi decide che l’esperienza fuori dai confini è solo una parentesi: spesso si rientra con un bagaglio di autonomia, sicurezza e consapevolezza. Non si va all’estero solo per costruirsi un curriculum più ricco, anche se dati confortano l’idea che “l‘appeal” aumenta: secondo la Commissione Europea, il 40% di chi ha fatto un tirocinio Erasmus+ ha ricevuto un’offerta di lavoro dall’organizzazione che l’ha ospitato.

Le statistiche sono importanti ma ci sono aspetti che non si misurano con i numeri, come la trasformazione e l’emancipazione personali. Alla faccia della narrazione del “bamboccione” che troppe volte ha dipinto in maniera davvero ingiusta il profilo medio dello studente italiano.  Ti metti in gioco davvero, per usare un’espressione desueta “si impara a stare al mondo”. In quei mesi lontano da casa spesso si trova la strada giusta da percorrere nel resto della vita.

Erasmus+ Traineeship: il tirocinio che non tutti conoscono

C’è chi pensa che Erasmus finisca con l’università. Invece no. Esiste un’opzione pensata proprio per i neolaureati, che molti ancora non conoscono: il tirocinio Erasmus+ post-laurea.

In pratica

Hai tempo 12 mesi dalla laurea per partire, a condizione che tu abbia fatto domanda mentre eri ancora iscritto all’università. Il tirocinio può durare da 2 a 12 mesi e si può fare in aziende, enti pubblici, ONG o istituzioni nei Paesi del programma Erasmus (quindi non solo UE, ma anche altri Stati europei associati). Ogni università gestisce i propri bandi, con regole e tempistiche diverse. In alcuni casi l’ente ospitante viene proposto dall’ateneo, in altri sei tu a doverlo cercare: per farlo, puoi usare il sito erasmusintern.org, pieno di offerte pubblicate da organizzazioni di tutta Europa.

Un’opportunità concreta

Non serve partire con un budget da mettere da parte: il programma prevede un sostegno economico mensile, che aiuta a coprire le spese principali, e spesso è affiancato da piccoli contributi nazionali o da corsi di lingua gratuiti. Ma soprattutto, è un’occasione per passare dalla teoria alla pratica, in un ambiente internazionale, mettendo in gioco quello che hai studiato e imparando ogni giorno qualcosa di nuovo.

Perché sceglierlo

Oltre al supporto economico e alla flessibilità, il tirocinio Erasmus+ è riconosciuto formalmente e può fare la differenza nel mercato del lavoro. Come racconta Eleonora, neolaureata in comunicazione:

“La consiglierei a chiunque voglia intraprendere un viaggio alla scoperta di sé, di luoghi e di persone nuove.”
(Fonte: Università di Ferrara, “Racconti dall’estero”).

Corpo Europeo di Solidarietà: volontariato retribuito in Europa (e oltre)

Un altro programma europeo molto accessibile è il Corpo Europeo di Solidarietà. Non è un tirocinio in senso stretto, ma può rappresentare una vera esperienza formativa post-laurea, soprattutto per chi vuole lavorare nel sociale o nel terzo settore.

Come funziona

Possono partecipare tutti i giovani tra 18 e 30 anni. Il programma offre progetti di volontariato (individuali o di gruppo) della durata da 2 a 12 mesi, in tutta Europa e anche in Paesi extra-UE (per i progetti umanitari).

Tutto è coperto

Viaggio, alloggio, assicurazione e un piccolo contributo mensile (pocket money) sono completamente finanziati dall’Unione Europea. Non servono titoli particolari, ma motivazione e voglia di mettersi in gioco.

“Sono incredibilmente grata di essere qui. Sto imparando ogni giorno, e uscire dalla mia zona di comfort è stata la scelta giusta.”
(Anna, volontaria ESC in Polonia – Progetto Giovani Padova).

Per candidarsi: European Youth Portal

I tirocini nelle istituzioni europee: Blue Book e Schuman

Per chi ha ambizioni europee o vuole fare esperienza in un ambiente politico e internazionale, esistono i tirocini retribuiti nelle istituzioni UE.

Blue Book (Commissione Europea)

  • Durata: 5 mesi

  • Destinazione: Bruxelles o Lussemburgo

  • Requisiti: laurea (triennale o magistrale), conoscenza di due lingue UE

  • Compenso: circa 1.400 euro al mese + rimborso spese viaggio

  • Bando: due volte l’anno, su traineeships.ec.europa.eu

“È stata la mia prima vera esperienza professionale. A volte difficile, ma formativa. Persino gli errori mi hanno fatto crescere.”

(Giulia, tirocinante italiana – sito ufficiale Commissione Europea)

Tirocini Schuman (Parlamento Europeo)

Simili ai Blue Book, ma con focus su attività parlamentari, ricerca legislativa, comunicazione. Anche in questo caso: durata 5 mesi, circa 1.300 euro al mese, due sessioni annuali. Info: europarl.europa.eu

Stage nelle Nazioni Unite e agenzie internazionali

Uscendo dall’Europa, molti neolaureati sognano un’esperienza nelle organizzazioni internazionali: ONU, UNESCO, UNICEF, UNHCR, FAO, OCSE, Banca Mondiale.

Tirocini ONU

Ogni agenzia ha un programma specifico. In generale:

  • Requisiti: laurea (spesso magistrale), inglese fluente, in alcuni casi iscrizione a un corso post-laurea

  • Durata: 2–6 mesi

  • Compenso: nella maggior parte dei casi non retribuiti

  • Dove cercare: UN Careers

Per i giovani italiani, il portale Join-IT del Ministero degli Esteri segnala bandi e vacancy ONU in tempo reale.

Banca Mondiale, OCSE, FMI

  • Stage retribuiti, altamente selettivi

  • Richiesta iscrizione a un master o dottorato

Borse mensili (OCSE, Banca Mondiale)

Programmi giovanili: AIESEC, IAESTE e altri

Per chi cerca esperienze meno istituzionali ma sempre formative, esistono network giovanili internazionali:

AIESEC

  • Global Talent: tirocini retribuiti in aziende e scuole in oltre 100 paesi

  • Global Volunteer: volontariato in progetti sociali

  • Global Entrepreneur: esperienze in startup

Info e candidature su aiesec.org

Come scegliere il programma giusto

La chiave è orientarsi bene. Ecco alcune domande da porsi:

  • Obiettivi personali: vuoi fare carriera in ambito internazionale? Vuoi sperimentare prima di decidere?
  • Requisiti: sei ancora iscritto a un’università? Hai già una laurea magistrale?
  • Durata e tempistiche: puoi permetterti 6 o 12 mesi all’estero?
  • Budget: hai bisogno di un tirocinio retribuito o puoi sostenere da solo l’esperienza?

La mobilità internazionale non è solo una bella esperienza. È un modo concreto per costruire competenze, relazioni, fiducia. I dati lo dimostrano. Le testimonianze lo confermano. I programmi esistono e sono più accessibili di quanto si pensi.

Il mondo del lavoro è sempre più globale. Avere fatto esperienza all’estero è spesso la discriminante tra due CV simili. Ma, prima ancora, è una scelta di crescita personale, di apertura, di coraggio.

E allora? Il consiglio è uno solo: partite. Informatevi, chiedete, candidatevi. L’Europa, e non solo, vi sta aspettando.

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