Studio di più lingue: non solo grammatica, ma cultura
Al linguistico si comincia subito con tre lingue straniere. Non è una sorpresa dell’ultimo anno: è la base da cui si parte. Di solito ci sono inglese, francese e spagnolo o tedesco, ma alcune scuole offrono anche lingue meno comuni come russo, arabo o cinese. All’inizio può sembrare tanto, ma pian piano le ore aumentano e le lingue iniziano a diventare familiari. A volte entra in classe anche un’insegnante madrelingua, che ti fa scoprire suoni, accenti e modi di dire che sui libri non si trovano. E lì succede una cosa: smetti di “studiare una lingua” e inizi davvero a sentirla.
Ma non si studia solo la lingua “in sé”: grammatica e lessico servono per arrivare a qualcosa di più grande. Si leggono testi letterari, si analizzano articoli, si affrontano temi d’attualità. Si entra nella cultura di un paese: storia, cinema, società, arte. Questo rende il liceo linguistico molto più di una scuola “per chi è bravo a parlare”. È un percorso per chi è curioso del mondo, aperto alle differenze, disposto a mettersi in relazione.
Accanto alle lingue, il piano di studi prevede italiano, filosofia, storia, geografia, matematica, e altre materie come diritto o economia (in alcune scuole). Le discipline scientifiche sono presenti, ma in forma ridotta. Il punto forte è la dimensione comunicativa, scritta e orale.
Dati aggiornati sulle iscrizioni al liceo linguistico
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nell’anno scolastico 2025/26 c’è un piccolo aumento nelle iscrizioni al Liceo linguistico: dal 7,86% all’8,01% del totale delle iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado.
Stage e scambi culturali: imparare facendo, viaggiando, incontrando
Il liceo linguistico piace soprattutto perché le materie principali, cioè le lingue straniere, hanno un campo di applicazione diretto, nella vita quotidiana, come per esempio in vacanza. Quasi tutte le scuole offrono:
- scambi culturali internazionali
- soggiorni-studio all’estero
- stage linguistici in aziende, enti o agenzie di viaggio
- certificazioni linguistiche (come Cambridge, DELF, DELE, Goethe)
Queste esperienze non sono “extra”, ma parte integrante del percorso formativo. Parlare con un coetaneo francese, scrivere una relazione in inglese, fare una simulazione ONU in spagnolo: sono momenti che aiutano a trasformare lo studio in competenza reale.
Anche se non si viaggia sempre fisicamente, molte scuole attivano progetti online di collaborazione tra classi internazionali, o invitano esperti e professionisti per raccontare la propria esperienza. Così l’orizzonte si allarga, e il senso dello studio diventa più concreto.
Tendenze internazionali
Nel 2025, l’apprendimento delle lingue è sempre più supportato da strumenti digitali e intelligenza artificiale, che offrono esperienze personalizzate e immersive.
Liceo linguistico: sbocchi in ambito turistico, diplomatico, aziendale e non solo
Chi esce dal liceo linguistico ha un bagaglio linguistico solido e un’ottima capacità di comunicare. Questo apre le porte a molte facoltà universitarie e a percorsi lavorativi diversi:
- mediazione linguistica, lingue e letterature straniere, interpretariato
- turismo, relazioni internazionali, scienze politiche
- marketing, comunicazione, risorse umane in contesti multinazionali
Alcuni ex studenti trovano spazio anche nel mondo della cooperazione internazionale, delle ONG, o nel settore editoriale e culturale. Altri scelgono strade più creative, come la scrittura, la traduzione editoriale o il lavoro come content creator in lingua.
Come ha detto Amira, ex studentessa oggi assistente di volo:
“Non era solo questione di lingue. Era allenarsi ogni giorno a entrare in mondi diversi senza perdere il mio. È così che ho capito cosa volevo fare.”
Il liceo linguistico non è una scuola “facile” — chiede costanza, memoria, apertura mentale. Ma per chi ama le parole, le culture e la relazione con l’altro, può essere il primo passo verso una carriera internazionale, ibrida, mobile.
