Ci sono tanti libri e film che raccontano storie di coraggio eroico o di riscatto sociale legate allo sport, basta ricordare alcuni titoli celeberrimi come Fuga per la vittoria, Rocky o Coach Carter. Lo sport però non è materia solo di narrazioni fantastiche o di traguardi irraggiungibili, per tanti ragazzi e ragazze è una vocazione vera. Il liceo scientifico sportivo è la risposta a queste aspirazioni, non è la garanzia di vincere le olimpiadi, ma dà la possibilità di vivere l’attività sportiva come una disciplina seria e magari, un domani, come un lavoro appagante. È una scuola impegnativa, che più di tante altre si fonda su un equilibrio tra teoria e pratica. È una scuola che si fa anche in palestra, in campo, sul tatami. Ma che richiede metodo, costanza e impegno, come tutti i licei.
Un liceo vero, con lo sport dentro
Quello sportivo è, a tutti gli effetti, un liceo scientifico. Non si tratta di una scuola tecnica o professionale, ma di un percorso liceale che garantisce l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. L’impostazione è quella tipica: italiano, matematica, fisica, filosofia, storia, scienze naturali, inglese. Cambiano però alcuni elementi chiave: non c’è il latino, ad esempio, e la storia dell’arte non è presente. Al loro posto, ci sono discipline sportive e diritto ed economia dello sport. E poi c’è una cosa fondamentale: le ore di educazione fisica sono potenziate, e diventano un pilastro vero del percorso.
Gli studenti praticano sport a scuola, lo studiano in teoria e in pratica, ne imparano i principi fisiologici, psicologici, giuridici. Capiscono come si organizza un evento sportivo, come si struttura un allenamento, quali sono le logiche economiche dietro una società sportiva.
Le materie: tra scienze, corpo e cittadinanza
Nel biennio si studiano due lingue (italiano e inglese), matematica, fisica, storia e geografia, scienze naturali, scienze motorie potenziate e discipline sportive. Dal triennio entrano filosofia, diritto ed economia dello sport, e continua lo studio delle materie scientifiche.
In pratica, si lavora tanto sul corpo quanto sulla mente. Si fanno almeno due discipline sportive diverse ogni anno, spesso con allenatori o esperti esterni. Alcune scuole attivano convenzioni con centri sportivi, palestre, piscine o federazioni. Ci sono tornei, uscite, esperienze pratiche.
Chi sceglie questo indirizzo?
Il liceo sportivo non è pensato solo per futuri atleti professionisti. Può essere una buona scelta per chi vuole lavorare nello sport, certo, ma anche per chi semplicemente considera lo sport una dimensione educativa, una lente per leggere il mondo.
Serve però una motivazione solida: è un liceo a tutti gli effetti, con materie impegnative e un carico di studio che non ha nulla da invidiare agli altri indirizzi. A questo si aggiunge il lavoro fisico, le ore di pratica, la gestione delle energie.
Dopo il diploma: università, lavoro, formazione
Con il diploma di liceo scientifico sportivo si può accedere a tutte le facoltà universitarie. Molti scelgono Scienze Motorie, Fisioterapia, Management dello Sport, Psicologia, Medicina. Ma c’è chi prosegue in Economia, Giurisprudenza, Comunicazione.
E per chi vuole entrare subito nel mondo del lavoro, ci sono possibilità in palestre, centri sportivi, organizzazione di eventi, comunicazione sportiva, marketing, gestione di impianti. In tanti casi è utile (se non necessario) proseguire con corsi di formazione, brevetti, certificazioni.
I numeri e la geografia dell’offerta
Nel 2020/21, circa l’1,8% degli studenti italiani ha scelto questo indirizzo. Non è tantissimo, ma è un dato in crescita. I licei sportivi sono presenti ormai in tutte le regioni, anche se in alcune province c’è una sola scuola a offrire questo percorso. In Sardegna, Molise e Calabria, la percentuale di iscritti è sopra la media nazionale.
Le scuole con indirizzo sportivo spesso fanno parte di una rete nazionale e partecipano a progetti comuni, eventi e manifestazioni. In alcuni casi, si tratta di realtà molto vive e ben strutturate, che collaborano con federazioni e territori.
Pro e contro: scegliere con consapevolezza
Come ogni scuola, anche il liceo sportivo ha punti di forza e limiti.
I pro:
- permette di unire studio e sport in modo coerente;
- offre una formazione multidisciplinare e motivante;
- sviluppa competenze spendibili anche fuori dall’ambito sportivo;
- educa al rispetto delle regole, alla gestione dello stress, al lavoro di squadra.
I contro:
- non è disponibile ovunque, e a volte ha numero chiuso;
- alcune materie (latino, arte) non ci sono;
- richiede un impegno fisico e mentale costante;
- le materie sportive sono molto specifiche, e potrebbero non essere utili in percorsi futuri molto diversi.
Un consiglio per chi deve scegliere
Vale la pena partecipare agli open day, parlare con studenti e docenti, capire cosa significa davvero vivere ogni giorno in un liceo sportivo. Non si tratta di una scuola “per sportivi” nel senso riduttivo del termine, ma di un percorso serio, che considera lo sport come parte della cultura e della formazione.
Chi ama il movimento, lo sport e tutto ciò che ci gira attorno, troverà in questo indirizzo una cornice coerente, capace di dare senso a cinque anni di scuola. Ma serve anche la voglia di studiare, di mettersi alla prova, di affrontare un percorso impegnativo.
Come ha detto una studentessa intervistata durante un progetto ministeriale sulla cittadinanza sportiva: «Qui non ci si allena solo con il corpo, ma anche con la testa».
