Studiare all’estero non è solo un’opportunità di crescita personale: sempre più ricerche dimostrano che l’esperienza Erasmus ha effetti concreti sullo sviluppo di competenze fondamentali per entrare e restare nel mondo del lavoro. Con questo obiettivo prende il via Campus International 2025, la nuova fase del progetto europeo coordinato dall’Agenzia Erasmus+ tedesca DAAD, a cui partecipa anche l’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE.
Erasmus e mercato del lavoro: cosa sappiamo finora
Il progetto Campus International nasce per studiare in modo rigoroso e scientifico gli effetti della mobilità internazionale degli studenti universitari sul loro sviluppo personale e professionale. Dopo una prima edizione di successo nel 2022, che aveva coinvolto dieci Paesi europei, il progetto riparte nel 2025 con un focus ancora più ampio e articolato.
Nel 2022, i dati raccolti tramite un questionario online avevano evidenziato risultati incoraggianti, in particolare tra gli studenti tedeschi. Tra gli ambiti di miglioramento più significativi erano stati segnalati l’aumento dell’autoefficacia generale (cioè la fiducia nelle proprie capacità), la crescita dell’adattabilità multiculturale, una maggiore flessibilità personale e professionale. Tutti aspetti che, oggi più che mai, sono richiesti in un mercato del lavoro dinamico, internazionale e sempre meno prevedibile.
Cosa studierà Campus International 2025
La nuova edizione del progetto si concentrerà in particolare sullo sviluppo di caratteristiche psicologiche individuali, legate alla crescita personale e professionale degli studenti Erasmus. La ricerca si propone di rispondere a tre domande chiave:
- Come cambia lo studente Erasmus? Campus International analizzerà l’effetto dell’esperienza all’estero su aspetti come l’adattabilità, la fiducia in sé, la capacità di affrontare situazioni nuove o multiculturali.
- Quali sono i meccanismi di questo cambiamento? Non basta sapere che lo studente cambia, ma anche come: il progetto esaminerà in che modo i contatti internazionali, le sfide quotidiane e le interazioni con culture diverse influenzano la crescita personale.
- Ci sono differenze tra i Paesi? L’obiettivo è costruire un confronto europeo per capire se esistono tratti comuni o specifici nello sviluppo degli studenti, in base al contesto culturale e sociale in cui vivono la loro esperienza Erasmus.
Le soft skills che si sviluppano con l’Erasmus
Uno degli obiettivi centrali del progetto Campus International 2025 è dimostrare, con dati concreti e comparabili a livello europeo, come l’esperienza di mobilità internazionale favorisca lo sviluppo di competenze trasversali essenziali per il lavoro. Le cosiddette soft skills – come la capacità di adattarsi, comunicare efficacemente in contesti multiculturali, prendere decisioni in situazioni incerte – sono sempre più richieste dalle imprese, indipendentemente dal settore professionale. A confermarlo sono numerose analisi sul mercato del lavoro europeo, che evidenziano come i datori di lavoro attribuiscano un valore crescente a queste competenze, spesso superiori a quelle puramente tecniche.
Nel contesto Erasmus, queste abilità emergono in modo naturale: vivere in un paese straniero, affrontare una lingua diversa, gestire l’integrazione in un sistema universitario nuovo, interagire con studenti provenienti da altri contesti culturali rappresentano una vera e propria palestra di flessibilità e problem solving. La mobilità studentesca si trasforma così in un’occasione unica per sviluppare competenze adattive, come:
- l’autoefficacia personale, ovvero la percezione di sapersi orientare in contesti nuovi con fiducia;
- l’adattabilità interculturale, cioè la capacità di comprendere, accettare e gestire differenze culturali;
- la resilienza e la gestione dello stress in ambienti complessi;
- la capacità di lavorare in team eterogenei, una skill cruciale in aziende internazionali e organizzazioni multilivello.
Proprio per questo, l’indagine europea si focalizza su aspetti psicologici e comportamentali difficili da misurare ma decisivi nella costruzione della propria identità professionale. Valutare in modo scientifico il contributo dell’Erasmus allo sviluppo delle soft skills significa riconoscere il valore formativo della mobilità anche in termini di occupabilità, e contribuire a renderlo più visibile nel dialogo tra università e mondo del lavoro.
Un progetto europeo condiviso
Campus International 2025 sarà realizzato con il contributo di ben 16 Paesi europei: Austria, Belgio (comunità fiamminga), Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Serbia, Slovenia, Spagna e Svezia. Ogni Agenzia Erasmus+ nazionale coinvolta raccoglierà dati tramite questionari online, rivolti a tre gruppi: studenti in mobilità durante il loro periodo Erasmus, studenti appena rientrati, e studenti che non hanno preso parte a programmi di mobilità (gruppo di controllo). L’Italia parteciperà grazie all’impegno dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, che coordinerà la raccolta dati nel nostro Paese e invita fin da ora tutti gli Istituti di istruzione superiore a collaborare attivamente con il progetto.
Vuoi partecipare? Se sei uno studente universitario italiano in procinto di partire (o appena rientrato) da un periodo Erasmus, potresti essere coinvolto direttamente nella ricerca. Chiedi al tuo ufficio Erasmus di ateneo oppure visita il sito ufficiale di INDIRE Erasmus+ per restare aggiornato.