Ci sono personal trainer che puntano tutto sulla performance e personal trainer che credono nella filosofia del benessere. Federica Accio fa parte della seconda categoria: il motto “no pain, no gain” non è mai stato il suo modo di vedere l’attività fisica e lo sport. Non a caso, si autodefinisce anti-personal trainer e chiama anti-allieve tutte le donne – ma ci sono anche molti uomini – che seguono i suoi allenamenti. Sapere che l’attività fisica non deve necessariamente fare rima con fatica, è per molte un sollievo.
La ginnastichina di Federica Accio è a misura di persona: il suo approccio da personal trainer tiene conto del benessere a 360 gradi e non è mai improvvisato, anzi, è frutto di un’esperienza ventennale e della collaborazione con medici e fisioterapisti. Le abbiamo chiesto come si diventa un'(anti) personal trainer del benessere.
Quando hai capito che volevi diventare personal trainer?
Probabilmente all’età di 11 anni Avevo appena terminato il test di Cooper, un protocollo scolastico di valutazione fisica che consiste nel percorrere di corsa la massima distanza possibile in 12 minuti, su un percorso pianeggiante, con l’obiettivo di valutare la resistenza aerobica. Io e la maggioranza dei miei compagni di classe eravamo sfiniti e debilitati. A me piaceva giocare, correre e saltare ma non riuscivo a concepire come sana e giusta quella sensazione di malessere legata al movimento, che per me era solo gioia, non disagio. Quell’episodio spiacevole, accaduto durante l’ora di educazione fisica, ha contribuito a rafforzare in me l’idea di proporre un’attività fisica rispettosa dei propri limiti, lontana dall’idea di performance a scapito del benessere fisico e psicologico.
Che percorso hai seguito per prepararti a questo lavoro?
Nel 1995 mi sono iscritta all’ ISEF di Torino (oggi Scienze Motorie, ndr). Sono stati anni in cui ho capito quanto la mia filosofia di movimento fosse rivoluzionaria, perché anche in quel contesto universitario il pensiero del “soffri, spingi, stringi i denti” era predominante.
Hai seguito un percorso “classico” o hai fatto scelte fuori dagli schemi?
Pur rimanendo in ambito motorio, ho lavorato in strutture differenti cercando di acquisire nuove competenze. Sono stata insegnante di educazione motoria nelle scuole materna ed elementare. Nel 2003 ho lavorato in piscina come bagnina durante nell’estate più torrida degli ultimi cento anni …Ho lavorato in palestra, come istruttrice di corsi totalbody, pilates, personal trainer in sala pesi. Ho avuto modo di insegnare attività in acqua, sia in piscina che al mare.
Hai avuto ispirazioni?
Sono stata ispirata dai miei genitori che mi hanno spronato a credere in me stessa e ad esprimermi in maniera libera.
Hai avuto mentori, coach, modelli?
Ho cercato nel corso degli anni di ascoltare ed apprendere dai professionisti in ambito sanitario con cui ho avuto modo di collaborare: medici e fisioterapisti.
Quali sono state le difficoltà più grandi?
Prima di diventare Ceo di Informaconfede è stato difficile imporre la mia professionalità in un mondo in cui un’ istruttrice sportiva è valida solo se ha un corpo conforme all’idea di forza, bellezza e magrezza, tipiche della “fitness culture”. Io adoravo la pizza, i gnocchi della mamma e il tiramisù della nonna e per principio non volevo rientrare nel classico cliché della “personal trainer perfetta”.
E come le hai superate?
Ho superato tutto investendo su di me: competenza, esperienza ventennale e un pizzico di incoscienza. A 42 anni ho realizzato la prima piattaforma home fitness con il claim “no pain no gain fanculino”, proprio per sottolineare quanto la mia Ginnastichina sia pensata per chi odia la palestra e allontani l’idea che si debba faticare per ritornare o rimanere in forma.
C’è stata una svolta decisiva nel tuo percorso?
Quando è uscito il mio primo libro In Forma con Fede, edito da Harper Collins, e il mio profilo Instagram è diventato un riferimento per migliaia di persone di tutte le età.
Cosa puoi dire a chi oggi vuole intraprendere strada?
Ognuno può diventare ciò che vuole a patto che sia onesto con se stesso e con gli altri Essere preparati e’ d’obbligo, avere un’etica professionale un plus valore Ciò che ha fatto la differenza è stata la mia ferrea determinazione Volevo rivoluzionare il mondo del fitness e nel mio piccolo, dopo 7 anni di attività online, la Ginnastichina è un modello per coloro che propongono attività fisica moderata, gentile, efficace.
Hai una risorsa (libro, video, podcast, sito, newsletter…) che consiglieresti?
Oltre al libro In Forma con fede, che a oggi ha venduto circa 13 mila copie, il mio sito informaconfede.com, su cui sono stati acquistati circa 58 mila allenamenti. Per far passare la paura a chi odia l’attività sportiva, può ascoltare su Spotify una canzone scritta e cantata da me: si intitola Odio la palestra.
Com’è il tuo lavoro nel concreto – giornata tipo – oggi?
Ho studiato e lavorato per vivere una vita in cui poter scegliere come trascorrere le mie giornate, al mio ritmo, senza imposizioni e orari. Gestisco il mio profilo Instagram “ Informaconfede” rispondendo alle richieste di aiuto di molte ragazze. Vado in azienda dove registro i miei contenuti social (reels, storie, post). Nel pomeriggio vado in piscina o gioco a tennis oppure faccio qualche passeggiata con la mia cagnolona Brenda, oppure faccio shopping con mia mamma e certo, pratico anche la mia ginnastichina. Lavoro sia con il mio compagno che con mio fratello: questo mi permette di essere serena e avere fiducia dei miei collaboratori che sono effettivamente la mia famiglia!
E come lo vedi nel futuro?
Non penso molto al futuro. Ho 50 anni – anche se me ne sento 30 – e preferisco godermi il momento. Lavorativamente parlando Informaconfede ha ormai una clientela super affezionata che non ama le risposte automatiche e i bot delle app fitness, quindi penso che chi apprezzerà la dimensione umana ed etica della Ginnastichina, rimarrà “ antiallieva” (cosi ho soprannominato chi si allena con me) per sempre.
Ci sono tuoi progetti o idee che vuoi condividere con noi?
Mi piacerebbe che gli studenti delle scuole medie e superiori non venissero più giudicati in base alle loro predisposizioni atletiche, che non ci fossero voti e giudizi in educazione fisica. Meno traumi, maggior consapevolezza di una pratica motoria che prima di tutto è benessere e strumento di prevenzione e poi, eventualmente, sport.
Cosa fa un personal trainer (e perché potrebbe servire anche a te)
Che cos’è un personal trainer?
La personal trainer è una professionista del movimento e del benessere fisico. La sua missione? Aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di fitness in modo efficace, sicuro e personalizzato.
• Crea un piano su misura: ogni allenamento viene costruito in base a chi sei, quanto tempo hai a disposizione e cosa vuoi ottenere.
• Ti guida durante gli allenamenti: ti mostra gli esercizi, corregge la postura e ti aiuta a eseguire ogni movimento in sicurezza.
• Ti motiva (senza giudicare): ti sostiene nei momenti in cui manca la costanza o la voglia.
• Monitora i tuoi progressi: adatta il programma in base ai risultati che stai ottenendo, evitando stalli o sovraccarichi.
