Torna il Bonus Cultura: cosa cambia con la nuova Carta Valore

Il governo prepara il ritorno del bonus cultura: con la nuova Carta Valore potranno beneficiarne solo i diplomati entro i 19 anni. Ecco cosa cambia, chi sarà incluso e chi resterà fuori.

di Gabriele Capasso
22 ottobre 2025
1 MIN READ

Un ritorno inaspettato, una svolta per migliaia di diplomati. Nella bozza della Legge di Bilancio 2026, approvata dal governo nell’ottobre 2025, compare la reintroduzione del bonus cultura: nasce la Carta Valore, che riprende lo spirito originario della 18app ma introduce importanti novità.

Si tratta di una retromarcia politica significativa: la stessa maggioranza che solo pochi anni fa aveva archiviato il vecchio bonus cultura – sostenendo che non avesse senso dare 500 euro anche ai figli dei milionari – oggi torna su quella decisione, eliminando sia la Carta Cultura Giovani (basata sul reddito, ISEE fino a 35.000 euro) sia la Carta del Merito (riservata ai diplomati con 100 o 100 e lode). La nuova Carta Valore sarà disponibile per tutti, senza limiti di reddito o di merito, ma a una condizione: il diploma deve essere stato ottenuto entro l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età.

Una novità importante rispetto alla vecchia 18app è dunque la condizionalità del diploma: la carta sarà accessibile solo a chi ha concluso le superiori nei tempi previsti. Fuori restano tutti gli altri: chi ha abbandonato la scuola (i cosiddetti ELET – Early Leaving from Education and Training), chi ha scelto percorsi triennali di formazione professionale senza diploma, chi è stato bocciato e ha impiegato più anni per arrivare alla maturità.

Secondo i dati più recenti, poco meno del 75% degli studenti conclude le scuole superiori in cinque anni. Gli altri – circa uno su quattro – rimarrebbero tagliati fuori dalla Carta Valore. Eppure, proprio tra gli esclusi si concentrano molte delle fragilità sociali: figli di immigrati, studenti delle periferie urbane, ragazzi provenienti da contesti socio-economici svantaggiati. Il paradosso, evidenziato da molti osservatori, è che la nuova Carta Valore rischia di escludere proprio chi avrebbe più bisogno di un accesso facilitato alla cultura.

Requisiti e beneficiari

Potranno richiedere la Carta Valore, se approvata nella forma attuale:

  • I giovani diplomati che ottengono il titolo entro i 19 anni;
  • Che abbiano concluso un ciclo di scuola superiore quinquennale (licei, tecnici, professionali statali).

Saranno invece esclusi:

  • I ragazzi che abbandonano gli studi prima del diploma (ELET);
  • Chi consegue una qualifica professionale triennale regionale, ma non un diploma quinquennale;
  • Chi si diploma in ritardo, ovvero dopo il diciannovesimo anno di età.

Importo e modalità di utilizzo

L’importo esatto della Carta Valore non è ancora stato fissato. Il governo ha stanziato un tetto massimo di spesa pari a 180 milioni di euro annui. La cifra disponibile per ciascun beneficiario sarà stabilita ogni anno con un decreto del Ministero della Cultura, di concerto con il MEF e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Non è quindi garantito che si tratti sempre di 500 euro: la somma potrà variare in base al numero di richiedenti e alle risorse disponibili.

La Carta Valore sarà elettronica, come la vecchia 18app, e potrà essere attivata tramite una piattaforma online. Il credito andrà utilizzato per l’acquisto di:

  • Libri (anche scolastici) ed ebook;
  • Biglietti per cinema, teatro, concerti e spettacoli dal vivo;
  • Ingressi a musei, mostre, monumenti, aree archeologiche e parchi naturali;
  • Abbonamenti a quotidiani e riviste, anche in formato digitale;
  • Musica registrata e prodotti audiovisivi;
  • Corsi di lingua, teatro, musica, danza e altre attività culturali riconosciute.

I primi beneficiari della Carta Valore saranno i diplomati dell’anno scolastico 2025/2026, con erogazione prevista nel corso del 2027.

Dalla 18App alla Carta Valore: breve storia del bonus cultura

Nel 2016 l’Italia ha introdotto per la prima volta il Bonus Cultura 18App, una carta elettronica prepagata con 500 euro destinata a tutti i neo-diciottenni da spendere in attività culturali. La misura nacque sull’onda del principio “un euro in sicurezza, un euro in cultura” promosso dal governo Renzi, come risposta simbolica agli attacchi terroristici di Parigi del 2015. Sin dall’inizio il bonus fu concepito come un “benvenuto” nella maggiore età: l’obiettivo era incentivare i giovani a investire nella propria crescita culturale, dando loro la libertà di scegliere libri, cinema, concerti, musei e altre esperienze formative.

Il successo iniziale fu significativo: nei primi 13 mesi di operatività (novembre 2016 – novembre 2017) oltre 600 mila ragazzi nati nel 1998 e 1999 utilizzarono 18App, spendendo più di 163 milioni di euro. Negli anni successivi l’iniziativa venne rinnovata e ampliata, aggiungendo categorie di spesa come la musica registrata, gli strumenti musicali e i corsi di formazione. In totale, tra il 2018 e il 2022 sono stati erogati oltre 920 milioni di euro, a dimostrazione di una partecipazione ampia e continuativa.

Non sono però mancate le critiche. Alcuni contestavano l’universalità del bonus, ritenendo ingiusto dare 500 euro anche ai figli dei milionari. Altri sollevavano dubbi sugli abusi nell’uso dei fondi pubblici, anche se le frodi accertate furono marginali. Il dibattito ha contrapposto chi lo vedeva come uno strumento di inclusione culturale e chi come una spesa inefficiente.

Nel 2022, con il cambio di governo, è arrivata una svolta: la maggioranza guidata da Giorgia Meloni ha cancellato 18App, giudicandola troppo costosa e poco selettiva. Al suo posto, la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto due misure alternative: la Carta Cultura Giovani (riservata ai diciottenni con ISEE fino a 35.000 euro) e la Carta del Merito (per chi si diploma con 100 o 100 e lode). I due bonus, cumulabili, puntavano a concentrare le risorse sui più meritevoli o economicamente svantaggiati, abbandonando l’universalità.

A tre anni di distanza, arriva un nuovo cambio di rotta. La bozza della Legge di Bilancio 2026, approvata nell’ottobre 2025, prevede l’introduzione della Carta Valore. La misura unifica i due bonus precedenti, tornando a un impianto universalistico ma con una condizione chiave: aver conseguito il diploma entro i 19 anni. Chi si diploma in ritardo o abbandona gli studi resta escluso. È un compromesso tra inclusione e incentivo al completamento regolare del percorso scolastico.

Domande frequenti sulla nuova Carta Valore

Nota: la Carta Valore è attualmente una proposta contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2026, non ancora approvata in via definitiva. Le informazioni riportate si basano sul testo attuale e potrebbero subire modifiche.

Chi potrà ottenere la Carta Valore?

La Carta Valore sarà destinata ai giovani neodiplomati che abbiano conseguito un diploma quinquennale entro il compimento del 19° anno di età. Potranno beneficiarne i diplomati dell’anno scolastico 2025/2026, con erogazione del bonus prevista nel 2027. Non saranno richiesti né un voto minimo né un ISEE sotto soglia.

Chi resterà escluso dal bonus?

  • Chi ha abbandonato gli studi prima del diploma (Early Leavers);
  • Chi ha ottenuto solo una qualifica triennale regionale, senza diploma quinquennale;
  • Chi si diploma oltre i 19 anni a causa di bocciature o interruzioni del percorso.

Quanto denaro offre la Carta Valore?

L’importo non è ancora fissato in cifra unica. Il governo ha stanziato un tetto massimo di 180 milioni di euro annui. L’ammontare individuale dipenderà dal numero dei beneficiari e sarà definito anno per anno con decreto del Ministero della Cultura, in accordo con MEF e MIM. La somma ricevuta non farà reddito né inciderà sull’ISEE.

Quando e come si potrà richiedere?

Non sarà necessaria una domanda formale: la Carta Valore verrà erogata automaticamente ai diplomati in possesso dei requisiti. Sarà probabilmente prevista una registrazione online tramite identità digitale (SPID o CIE) su una piattaforma dedicata. L’entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2027.

Cosa si potrà acquistare con il credito?

La Carta Valore coprirà tutte le spese già previste dalla 18App: libri, biglietti per cinema e teatro, concerti, musei, corsi di formazione culturale, giornali e riviste, musica registrata. Non saranno ammessi dispositivi elettronici o servizi di puro intrattenimento non riconosciuti come culturali.

Come verranno prevenuti gli abusi?

Ogni esercente dovrà essere accreditato e trasmettere le operazioni per il rimborso. In caso di irregolarità, sono previste sanzioni fino a 50 volte l’importo e possibili sospensioni. Anche gli utenti che usano il bonus in modo illecito potranno perdere il beneficio e dover restituire le somme.

Che fine fanno 18App e gli altri bonus?

Dal 1° gennaio 2027, verranno abrogate tutte le precedenti misure: 18App, Carta Cultura Giovani e Carta del Merito. Fino ad allora, chi ha diritto potrà ancora richiedere le vecchie carte secondo le regole in vigore. Con la Carta Valore, il bonus cultura torna a essere uno strumento unico, nazionale, ma condizionato al regolare completamento del percorso scolastico.

SULL'AUTORE
Gabriele Capasso è un giornalista, consulente e produttore di contenuti con una lunga esperienza nel giornalismo digitale. Ha lavorato per quasi vent’anni in Blogo.it, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità: da managing editor dell’area sport a vicedirettore, fino a diventare direttore responsabile dal 2020 al 2025. In questi anni ha coordinato team editoriali, gestito strategie SEO, pianificazione a lungo termine e attività di formazione, con particolare attenzione all’evoluzione del giornalismo online e ai modelli di business.
LEGGI LA SUA BIO
ALTRE SU
News